domenica 22 agosto 2010

Come spesso succede alle persone miopi che per mettere a fuoco l'immagine interessata perdono di vista la globalità, così la mia mente, offuscata dalla notizia appena appresa vagava tra mille pensieri, incurante di tutto ciò che succedeva intorno: le immagini le arrivavano come attraverso un filtro in un rassicurante effetto "flou", i suoni venivano percepiti in modo ovattato. In quel momento avrei voluto essere da sola! Ma non potevo. Come un automa attraversai la strada per andare al reparto di chirurgia generale; di lì a poco mio padre sarebbe uscito dalla sala operatoria ed io dovevo e volevo esserci. Trovai nel corridoio tutti gli altri; ci guardammo senza parlare perchè ormai era tutto chiaro. In quel rigido mattino di fine inverno ci sembrava di vivere una situazione surreale, incredibile: due ansie simili, lo stesso male, nello stesso momento!
Mi sedetti in un angolo, con la mia busta in mano: all'improvviso mi sentii piccola, piccola, terribilmente indifesa e con un forte senso di colpa. Non avevo mai fatto prevenzione; tante volte avrei voluto, ma avevo rimandato sempre, forse pensando che così avrei allontanato da me la possibilità di ammalarmi. Ero stata una vera incosciente ed ora ne pagavo le conseguenze ma a quale prezzo?
Un breve squillo del cellulare, un messaggio di Valeria: "Dai, mamma!Ce la faremo!" Negli occhi avevo tanti spilli mentre mi sentivo raggelare. Come avrei potuto affrontare una cosa tanto piu' grande di me, non ne ero assolutamente capace, e forse il mio destino era segnato. Tutto, in un attimo mi sembrò inutile.

Nessun commento:

Posta un commento