sabato 13 novembre 2010

Avrei voluto poter fare ad ognuno di loro un dono come segno della mia gratitudine, nell'impossibilità non lesinavo i sorrisi e le parole di speranza; fosse la mia vita durata un anno, o dieci, o trenta avrei voluto che mi si ricordasse così, una persona serena che non aveva mai perso la speranza e che aveva attinto dagli altri la forza per andare avanti.
La domenica di Pasqua era giunta e il Vangelo che annunciava la Resurrezione costituiva di per sè un messaggio di speranza che avevo fatto mio per dare un senso a quello che mi era capitato e credere nella possibilità di una rinascita. Facevo il conto alla rovescia,e ormai mancavano due giorni all'inizio della chemio; avevo paura ma nello stesso tempo non vedevo l'ora di cominciare, così non mi sarei preoccupata più, intenta a lottare nell'occhio del ciclone. Quel giorno come al solito per le festività mi sarei ritrovata con tutta la famiglia a casa di mio padre: sarebbe stata una Pasqua come le altre eppure tanto diversa. Nessun accenno alla malattia, mi ripetevo, ma sentivo un bisogno sfrenato di "gridarla" quella maledetta per scacciarla e non viverla più, purtroppo non potevo sottrarmi a quello che mi aspettava e così, quasi in trance contavo le ore che mi separavano dal momento tanto temuto. Però volevo fare qualcosa che mi scuotesse dal senso di passività, pensai allora a un dono per le mie sorelle. Durante la settimana appena trascorsa era stato il compleanno di entrambe; scelsi tra i miei orecchini un paio per ognuna, avendo cura che seguissero il loro stile e gusto, li confezionai come un vero e proprio regalo e a termine del pranzo li donai loro con tutto il cuore. "Questo è un piccolo pensiero per il vostro compleanno; sono degli orecchini, erano i miei, voglio che siano vostri: è un modo per dirvi grazie in anticipo per tutto quello che farete per me, per farmi perdonare a causa dei momenti "no", per quando mi starete vicino e soffrirete e gioirete con me. Ho voluto darvi questi e non altro perchè essendomi appartenuti sono una parte di me, e io voglio che mi stiate accanto, quindi anch'essi ora sono vostri."

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