martedì 23 novembre 2010

A pranzo mangiai, mangiai abbastanza; penne rigate con l'olio, (pasta grossa e corta più digeribile) mozzarella con due fettine di prosciutto, una ciotolina di fragole. Poi mi sentivo discretamente, un po' deboluccia forse, però nel complesso benino; lavai i piatti, volli farlo per non apparire a me stessa e agli altri ora più che mai malata. Dopo tutto, che avevo fatto di tanto straordinario? Solo la CHEMIO! Lo gridavo quasi tra me, per dimostrare di non aver paura, come si dice, affrontavo così il toro per le corna. A metà pomeriggio la stanchezza aumentò;
"Mamma, vieni ad appoggiarti sul mio letto, io sto al computer, tu guardi un po' la televisione e poi può darsi che ti addormenti, hai bisogno di riposare, sai, per riprendere le  forze." Mi lasciai convincere facilmente da Valeria, proprio non ce la facevo; quasi in trance mi misi a letto e mi appisolai. Ogni tanto mi svegliavo, sentivo sulla fronte una mano che poi mi accarezzava i capelli, la bocca impastata con un retrogusto... forse di naftalina! Disgustoso! Non sapevo se il palato fosse attaccato alla lingua o viceversa, perchè non riuscivo più a distinguerli; arrivò in mio soccorso una bottiglietta d'acqua, dovevo bere molto, a piccoli sorsi per non appesantire lo stomaco, ma dovevo bere, soprattutto per ripulire il mio organismo. Avevo cercato di ridimensionare la forza prevaricatrice della"rossa", provata dal diffuso bruciore durante l'infusione, ma il vedere la mia pipì dello stesso colore mi diede l'idea precisa di che cosa fosse capace. Non ne restai tuttavia impressionata, doveva andare così, non era niente di grave. Tutto il pomeriggio a letto, poi prima di cena la compressa antinausea: la tabella di marcia veniva seguita meticolosamente. Avevo forti crampi allo stomaco: è la fame, pensai. Mi feci preparare due patate lesse e lentamente le mangiai; i crampi sparirono, però mi ritrovai con la sensazione di aver mangiato una spugna, non solo, anche insaponata. Dovevo stupirmi? Ma no, me lo avevano detto che avrei potuto avere alterazioni del gusto. Pazienza ancora! Sarebbe passata anche quella piccola rogna. La situazione era sotto controllo, tutto facilmente gestibile. EVVIVA!! ERO STATA FORTE:  NON AVEVO VOMITATO.

Nessun commento:

Posta un commento