domenica 26 dicembre 2010

Può la nascita di quattro pesciolini in un acquario far sentire più forte il gusto della vita? Sì, se l'acquario è quello voluto per reagire ad uno stato d'inquietudine proprio un anno fa e se è mia l'esistenza che sta apprezzando in questo periodo un momento di rinascita. Ieri che era la Vigilia di Natale queste piccole nuove vite hanno aggiunto una nota di gioia, sarà perchè ora nulla mi passa inosservato, sarà perchè tutto mi piace ed ha un valore in più, certo è che mi sono sentita veramente fortunata di esserci ancora, e, come ha detto anche mio padre, ieri quando eravamo tutti a tavola, prima di cenare, ringrazio Dio di avermi dato quest'altra possibilità che vorrei però non sprecare.  Ora mi trovo in una fase di passaggio, non sono più quella di prima, ma non sono neanche ancora quella che vorrei essere; si fa fatica a scrollarsi di dosso quella dura scorza che ti ha accompagnato per tanti anni, una parte è sì andata via, ma l'altra resiste un po' per stanchezza, un po' perchè nessuno ti aiuta ad eliminarla completamente... Ma che, faccio la vittima ora? Comincio a piangermi addosso? Non può essere! Da sola devo riemergere e non solo per galleggiare ma per seguire, accarezzandola, l'onda della vita, tra alti e bassi, però sempre su. E' vero che ora non è più come prima, sono ancora vulnerabile per tutto quello che ho vissuto e in certi momenti... però è proprio in questa condizione di debolezza che risiede una forza straordinaria, a volte sembra che non ci sia, ma solo perchè mi faccio prendere un po' dall'ansia del domani e dal vuoto della solitudine. E allora gli altri si stupiscono, ma come tutto è passato e invece di essere contenta... Io, in realtà sono felice, anche se non è vero che tutto è passato; è passata la fase cruda della malattia, però non quella che tocca l'anima nel profondo che stravolge anche positivamente l'atteggiamento verso la vita ma lascia dei segni indelebili nella mente e nel cuore.

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