martedì 25 gennaio 2011

La base del mio "pastino" era il passato di verdure, ma ogni giorno il "menù" (posso azzardare questo termine? Chissà?!) cambiava. Un cucchiaio abbondante di ricotta e due altrettanto abbondanti di parmigiano rendevano il "pastino" particolarmente cremoso e saporito; altre volte per sopperire alla mancanza della carne, eliminavo la ricotta e aggiungevo un passato di lenticchie o di spinaci, oppure ancora un uovo sodo sminuzzato... i "cuoricini" poi, completavano il piatto, bello da vedere e ottimo da gustare. Mangiavo piano: essendo un pasto semiliquido le mascelle non dolevano, delicato al palato, sapido al punto giusto non provavo mai disgusto e nausea. Cambiava il modo di alimentarmi ma, tutto sommato non mi dispiaceva perchè mi sentivo bene e non debole, segno questo che il mio organismo non lamentava troppe carenze alimentari. Per sostituire la frutta fresca che non riuscivo a masticare sempre per la questione delle mascelle, andavo forte con gli omogenizzati al gusto di... tutti i frutti, anche quelli fuori stagione: che volevo di più? Ah, sì dimenticavo... decine di vasetti di yogurt al gusto fior di latte che appagava il mio desiderio di dolci e rinfrescava la mia povera bocca sempre arsa. Durante gli attacchi di crampi allo stomaco correvo ai ripari con le gelatine di frutta, quelle caramelle leggermente gommose, ricoperte di zucchero, e come funzionavano! Credo di averne consumato qualche chilo in quel periodo, mentre oggi non posso vederle nemmeno disegnate; per fortuna non hanno lasciato ricordi alla mia linea, altrimenti le avrei odiate ancora di più: ah, tanto amore, tant'odio!

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