sabato 26 febbraio 2011

In un anno cambiano tante cose e dopo dodici mesi si rivivono situazioni che non sono più le stesse perchè mutato è l'atteggiamento verso la vita, mutato lo stato d'animo. Ritrovarsi con altri per ricordare chi non c'è più, ad esempio, può essere un'occasione di forte meditazione capace persino di allontanare la paura della morte, perchè attraverso quel tempo fatto di difficoltà ma anche di superamento delle stesse, si elaborano convinzioni e si rafforzano valori raggiungendo una maturità piena e consapevole. Come si può allora aver paura di morire se non si è temuto vivere? E se fino ad un anno prima coloro che incontravi erano solo degli illustri sconosciuti che magari ti facevano perder tempo perchè eri costretto a scambiare qualche parola, impari poi ad "amarli" tutti, indiscriminatamente e a capire la ricchezza che ti viene donata e a tua volta doni pur stabilendo un rapporto fugace. E la meraviglia a vederne i frutti? A me quest'ultimo anno ha rivoluzionato la vita, non m'importa più di niente, o meglio tutte quelle cose che erano prima al centro del mio quotidiano e lo banalizzavano non mi interessano; mi sono resa finalmente conto (meglio tardi che mai) che arroccarsi per difendersi dalla vita vera rende sterile la propria e lascia sempre insoddisfatti.
Quando ieri ho incontrato Assuntina, che poi, guarda caso, ha il nome della mia mamma e anche la stessa età se fosse ancora qui, si è stabilito tra noi un feeling immediato soprattutto quando ha detto in dialetto: "... nu' sacc' ma sent' d'amà a tutt' quant'" (non lo so ma sento d'amare tutti), e questo solo perchè mi ero fermata più a lungo a parlare con lei e ad ascoltare la sua lunga storia di malattia e sofferenza fisica e morale, fatta di 14 interventi chirurgici, 13 figli di cui 4 morti per la miseria e la fame, 2 mammelle in meno, per un totale di 80 anni di vita che compirà il prossimo 12 marzo. " Vin', eh, vin' pur tu qua, agghià f'stggià... port' 'na spasella d' panzerotti che aggiust' a tutt' quant'!" (Vieni, eh, vieni pure tu qua, devo festeggiare... porterò un vassoio di panzerotti che soddisferà tutti!)
Assuntina... una "bella mamma" come l'ha definita Anna che è ancor più di me sulla sua stessa lunghezza d'onda.

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