sabato 19 marzo 2011

In un unico rigo tutto quello che era da dire, il referto mi portava in avanti più di un passo sulla via della speranza che si concretizzava. Mah, per un anno sono a posto, ho pensato, perchè se ti danno un appuntamento del genere con scadenza a dodici mesi, un motivo ci sarà. "Non rilievo allo stato attuale di reperti focali di sicuro significato patologico". Sì, perchè quei benedetti "frustoli minimi di ghiandola mammaria" alla mammella superstite ci sono sempre, nodulini benigni non palpabili, che "a scopo comparativo e precauzionale" però dovranno sempre essere sottoposti a controlli periodici. E pensare che nella stessa giornata l'anno scorso feci l'agobiopsia per stabilire la loro vera natura e da allora quante cose sono successe e quanto io sono cambiata avendo imparato a gioire dei piccoli traguardi raggiunti come fossero grandi vittorie. Come oggi. E avrei voluto esserlo di più, felice, ma non potevo, perchè in me sempre serpeggia latente un curioso senso di colpa nei confronti di chi non è fortunato come me e non va incontro ad un'evoluzione positiva della malattia. Mi chiedo perchè a qualcuno sia negata la speranza; è vero, a noi non è dato saperlo, ma vorrei tanto conoscere il criterio di selezione in base al quale tante volte si trova a soffrire la persona migliore. Non si può nulla contro questa specie di "roulette russa" e con chi, stravolto dal dolore continua a pensare che tutto passerà con la brutta stagione, si diventa solidali; certo, è così, tutto passa prima o poi, è una parentesi, come parentesi siamo noi stessi nella storia... causa ed effetto... tutto e tutti, qui sulla terra non per caso.

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