mercoledì 16 marzo 2011

La luce è cambiata, viva resta più a lungo a rischiarare il giorno; il profumo dell'aria riempie i polmoni e quasi mozza il respiro. A metà marzo si può dire che la primavera è lì lì per arrivare: "il freddo passerà e poi si starà meglio," e forse per poco potrà anche tornare l'aria cupa dell'inverno  ma di sicuro si scivolerà piano piano nella bella stagione che non ha fine.
Fuori dal finestrino vedo correre una lunga fila di alberi di pesco in fiore, tutti in rosa come sempre si dovrebbe vedere la vita: "il freddo passerà e poi starò meglio." Guardi al futuro, t'incammini sulla sua strada, ma sei stanco, rabbrividisci e non bastano coperte per riscaldarti; è naturale... il freddo non è ancora passato. Ma perchè gli altri non lo sentono? A volte fingono solo per compiacere, ed esagerano e vorresti non vedere. Ma un po' di ristoro si può dare, così naturalmente col calore del sorriso e delle parole, guardando al futuro insieme, immaginandolo di nuovo colorato di rosa come i fiori di pesco, d'azzurro come il cielo limpido di primavera. Il freddo passerà e si uscirà finalmente nello spazio aperto dove lo sguardo si perde e si ha la sensazione dell'Infinito. La  Speranza, quella con la maiuscola, non muore mai: "il freddo è passato e, lo sento, sto bene." Dio, come è difficile  entrare nell'imperscrutabilità dei tuoi disegni! Perchè non è per tutti la facilità di un percorso? E poi esiste davvero un percorso più facile di un altro? Tu solo sai.
Torno a casa. Sulla via del rientro la stessa lunga fila di alberi di pesco continuano a... correre. Li osservo e il pensiero va oltre dopo quest'ultima "lezione d'amore."

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