lunedì 14 marzo 2011

Presi sonno senza difficoltà e dormii serena, poche ore ma tranquille. Mi svegliai presto; la luce del nuovo giorno entrava "ad intermittenza" attraverso le persiane dello stanzino in fondo al corridoio. Mi alzai, aprii la finestra, un vento freddo mi sorprese, inaspettato per quel primo giorno d'estate dal cielo non privo di nubi; strappai un altro foglietto dal calendario, 21 giugno, san Luigi... il protettore degli ammalati, mi avevano detto, potevo star sicura che tutto sarebbe andato bene, me ne ricordai solo in quel momento. Era anche l'onomastico di mio padre, dopo due giorni sarebbe stato anche il compleanno e questa volta nessun pranzo di famiglia per festeggiare i suoi 79 anni, sempre a causa mia, quanto scompiglio avevo portato mio malgrado nel naturale corso dei giorni di chi amavo! Richiusi la finestra. Dovrò mettere un golfino, pensai, è davvero freddo. Intanto Biù Biù era scesa dalla cuccia e aveva cominciato a far le feste; riempii la ciotola di croccantini e cambiai l'acqua da bere. Chissà se il giorno dopo si sarebbero ricordati di farlo??! Preparai il caffè mentre la sveglia suonava. Strano, le operazioni, i suoni, i profumi erano gli stessi di sempre, eppure quella mattina a me sembrava tutto diverso perchè mi muovevo lentamente, quasi a fissare ogni azione per non scordarmela più, ogni movimento compiuto con calcolo e precisione, oggi potevo farlo, ero lì, in piedi, sempre la stessa... domani... non sapevo cosa sarebbe stato domani. Alle otto del mattino fui pronta, e sostai un po' sul pianerottolo prima di richiudermi la porta alle spalle; un ultimo sguardo alla mia casa, anche questa volta mi dispiaceva tanto lasciarla, rappresentava per me la sicurezza della quotidianità, la certezza che mi appartenesse e che la potessi vivere senza limiti di tempo. Poi, basta! Scesi in fretta le scale, cercando di non pensare. "Caspita, che freddo stamattina! E meno male che oggi entra l'estate." Marianna che abita al primo piano stava entrando nell'atrio quando l'incontrai, mi tenne aperto il portone. "Buona giornata!" "Grazie, buona giornata anche a te, Marianna."

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