lunedì 21 marzo 2011

Vivere tra le contraddizioni, ne siamo tutti consapevoli; ma è quando ti trovi in una situazione come la malattia che te ne rendi pienamente conto. Finchè tutto è tranquillo sbirci intorno e va bene anche così, non sei toccato, magari sei contraddizione tu stesso, poi un giorno si sposta un mattoncino delle costruzioni, della vita e ti accorgi che fino a quel momento sei andato avanti alla cieca. E cominci a muoverti con circospezione, piano... non puoi isolarti, saresti condannato, non sai a chi dar credito e di qualcuno devi pur fidarti, allora dici a te stesso, seguirò il mio istinto... e se anch'esso fallisce??! Finirai col contraddirti. Quanto è terribilmente difficile! La verità è una, ma le sue facce sono davvero tante, come quelle di un dodecaedro stellato, non si riesce a contarle tutte senza perdersi. E quando si parla di verità non si può non pensare a Pirandello che di essa diede per certa solo l'impenetrabilità, così ognuno resta della propria opinione e in questa convinzione si va avanti "tutti d'accordo", ma solo all'apparenza. Ma nella malattia che è assolutamente vera e reale, non si può andare un po' di qua, un po' di là; c'è bisogno di riferimenti precisi e di punti fermi, e purtroppo non sempre l'uomo, essere contraddittorio per natura, è in grado di garantirne. Resta, e non in ultima analisi, l'affidarsi a Chi rappresenta la verità assoluta e non può ingannare; in qualsiasi caso sarà quello che dovrà essere ma solo perchè sicuramente non potrebbe essere diverso.

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