venerdì 15 luglio 2011

Nel cuore il turbamento, un misto di rabbia con me stessa e di rammarico per non essere stata compresa in  pieno, la mortificazione di aver sbagliato e non averlo capito subito, immediatamente, e all'improvviso un terribile mal di testa. Non avevo un dolore simile da prima del tumore; paradossalmente la malattia, pur nella sua gravità, mi aveva "immunizzato" dagli altri accidenti, l'ipertensione, le varie intolleranze alimentari, l'insofferenza... ed ora invece... Ho pensato, ora mi resta comunque la soddisfatta convinzione di essere tornata "normale" e la capacità sempre più nuova e grande di trovare in ogni situazione il lato positivo.
Con le tempie che pulsavano ad un ritmo frenetico, la sensazione che gli occhi fossero divenuti piccoli e brucianti come faville fuggite da un falò, vagavo per casa alla ricerca di refrigerio e pace, perchè le due cose, lo sapevo bene, erano strettamente collegate. Ma niente, non trovavo sollievo al mio disagio. E' vero... mi tornava in mente Antonietta, il suo "nuovo" sguardo e un po' stavo meglio, ma non bastava, e allora??!
Sicuramente chi come me ha "vissuto" gli anni '70 ricorderà una canzone di Giorgio Gaber, piuttosto ironica, quasi esilarante, "Quasi quasi mi faccio uno shampoo", con cui si elevava a rimedio infallibile per il rammarico"di una vita sprecata", la noia e la "mancanza di una voglia", uno shampoo, una semplice "lavata di testa". Ecco... a me ci voleva proprio quello, uno shampoo, e sarebbero andati via i vari momenti fissati in immagini dal cui ricordo scaturivano tutti quei brutti sentimenti che non avrei voluto fossero miei... mai. E poi, con uno shampoo, con l'acqua fresca che avrebbe accarezzato la testa, e scivolando sul volto, rinfrescato gli occhi, sicuramente si sarebbe almeno attenuato quel dolore... Perchè non provare?

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