domenica 10 luglio 2011

Un anno fa...

"Un anno dopo, ancora nel mese di luglio..." potrebbe essere il sottotitolo alla scena di un film o l'inizio del capitolo a metà di un romanzo; entrambi legati ad una trama che si svolge secondo un ordine logico e preciso,  non ci sarebbe quindi spazio per cambiamenti e finali a sorpresa. Ma nel caso specifico questa frase vuole essere introduttiva, esplicazione della mia vita che continua... e che evolve in mille sfaccettature.
Come un anno fa nel mese di luglio, un sabato pomeriggio di gran caldo. In queste prime ore del dopo pranzo, intenta a sfaccendare in cucina i ricordi mi raggiungono senza invito, non ne hanno bisogno, ospiti sempre presenti solo apparentemente nascosti dalla vita che va. Anche la colonna sonora è la stessa, la melodia di una fisarmonica suonata da un rumeno, sempre lo stesso, per attirare l'attenzione di qualche raro passante. In questa atmosfera da bistrot parigino, in un'aria rarefatta dalla grande calura ricordo... oggi sono sola nella mia casa, mio marito è al lavoro, Valeria è ripartita dieci giorni fa , Francesco è al suo impegno col servizio civile. Sola... io e Biù Biù che fa la pennichella pomeridiana col muso ancora appoggiato al suo osso "della nanna". Un anno fa non era così, i  figli erano sempre in casa, le mie sorelle mi telefonavano anche più volte in una giornata, non ero mai sola o quasi, eppure, soprattutto nei primi giorni che seguivano la chemio mi sentivo un vuoto interiore, come se fossi in un recinto e tutto intorno non ci fosse altro che buio e silenzio. Che strana sensazione! Oggi ripensandoci ne comprendo tutta l'assurdità. Vivevo poi in un tempo "senza stagioni", non percepivo neanche il caldo, non sudavo e avevo sempre le mani fredde, praticamente ero un condizionatore ambulante, e questo, tutto sommato era una fortuna, altrimenti come avrei fatto ad andare in giro con la parrucca a mo' di scafandro, e con le mie "polo" abbottonate fino al collo come l'educatrice di una colonia balneare? La chemioterapia quindi non ha solo lati negativi, almeno d'estate, come dice anche Salvatore, un altro dei miei amici "che contano", e che solo una settimana fa ha smesso giubbino e berretto;  non importa se lo stomaco è un po' sottosopra, il colorito è da fantasma in vacanza e le gambe fanno giacomo giacomo, (perchè poi si scomoda questo Giacomo e chi sarà mai?!... boh!) tanto alla fine tutto passa, in fretta e resta solo un pallido ricordo, in alcuni punti anche velato di nostalgia, perchè in quel momento pur buio comunque "ti sei amato di più" perchè hai dato importanza all'"autenticità" della tua esistenza.

3 commenti:

  1. ...che bella scrittura Maria, quanto sei brava! Sono felice di leggerti perché sai suscitare emozioni anche nella semplice fluidità di un testo che scorre intenso, ricco di lampi descrittivi che farebbero la felicità di un narratore.

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  2. Grazie, Daniele... i complimenti che vengono da te mi lusingano perchè, sì, tu sei davvero bravo! Sai assecondare la tua ricca sensibilità come pochi e segui la voce del cuore. Ecco... per me è lo stesso, ascolto il mio cuore e sull'onda dei ricordi e delle emozioni scrivo di getto. Non so se sono brava, ma di una cosa sono sicura, mi piace farlo e ho intenzione di continuare a... per tanto tanto tempo ancora.
    Grazie per la tua fedeltà.

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  3. Ha ragione il sig. Daniele... sei di una bravura che incanta...ognuno ha dei pensieri che fluttano nella mente ma è dono di pochi riuscire a trasmetterli con la stessa fluidità.

    Brava e continua così..

    Costy

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