lunedì 18 luglio 2011

"Una domenica così, non la potrò dimenticaaar..." si canticchiava un po' di anni fa sulle note di una famosa sigla televisiva, oggi sarà un po' il titolo di questo post perchè di questa tranquilla domenica d'estate voglio ricordare tutto e di tutto voglio fare gran tesoro. Sia ben chiaro, di fantastico o clamoroso non è successo nulla, la tranquillità, compagna-amica di questa giornata, ha solo permesso che io trovassi delle risposte e scoprissi il piacere di tale conquista.
Stamattina mio figlio non ha dormito fino a mezzogiorno e mezzo perchè aveva un impegno col suo impegno quotidiano, l'amore della mia vita è uscito presto per scaricare la tensione di ieri, suo primo sabato di libertà, e non essendo abituato a disporre liberamente delle ore della sua giornata, ne aveva da scaricare... ed io?! Sono rimasta "finalmente" sola a casa, sola, come sempre, con Biù Biù. Sola e tranquilla, sola e libera. Ho girato un po' per casa in pigiama, mi sono imbattuta in una chiazza di vomito della mia cagnolina perchè ieri ha mangiato un po' troppi snacks, ho pulito il pavimento e ho pulito lei, l'ho profumata come un piumino da cipria, e poi... poi dopo uno yogurt sono andata a fare una doccia. Mentre l'acqua mi scorreva addosso un ricordo è stato immediato, la prima doccia "total body" con un seno in meno. Dopo essere stata così a lungo incerottata l'avevo tanto desiderata che quel giorno non ci pensai che una mammella era pendula e l'altra sembrava, nel suo timido essere appena abbozzata, tenuta su da un tirante; fu bello solo riscoprire il piacere di quell'acqua fresca e purificatrice, capace di levar via ogni residuo di sofferenza.
E ancora... ho continuato a... pensare... a tutte le cose di questa settimana appena trascorsa, una delle più complesse da quando tutto è accaduto. Mi sono tornati dei dubbi; ho fatto degli errori... forse è presunzione la mia... è giusto, ne pagherò le conseguenze. Avvolta dal rassicurante silenzio della mia casa e confortata dal frinire delle cicale, uniche creature presenti all'esterno, mi son data alle faccende senza però spendermi tanto, i letti rifatti, un po' di polvere dai mobili, nient'altro... tanto per pranzo avevo il solito sugo pronto, ora eletto piatto forte della casa. Però certe domande a me stessa continuavano a... frullarmi per la testa, un po' m'incupivo un po' mi dicevo, chi se ne importa! E così è andata avanti, poi ad una certa ora un messaggio sul telefonino, "Ciao carissima, come stai? Noi ci sposiamo il 30 luglio alle ore 16,30, ti aspettiamo.Tvb. Luigia e Tommaso". Luigia, la mia compagna di stanza... L'ho richiamata... sempre la stessa... piena d'entusiasmo, di fiducia, a tratti gioiosamente svanita. Ho parlato anche con Tommaso, "... che bello sentire che ora stai bene. Sei un'autentica capo-squadra, una bella persona..." Tommaso certamente avrà un po' esagerato, ma era una risposta...
A fine pomeriggio sono andata in chiesa, la Santa Messa celebrata fuori in giardino, il profumo del verde innaffiato dagli idranti; ho alzato gli occhi, sul tetto a falde spioventi il crocifisso illuminato. L'omelia di oggi spiegava il vangelo... della zizzania, del grano buono; al termine queste le parole del buon padre Miki, "... l'importante è partire per questo viaggio, lungo o breve che sia non ha importanza, però con la certezza o almeno la speranza che i sogni continuino ad... esserci, non i nostri ma quelli che Dio ha destinato per ciascuno di noi..."

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