giovedì 31 maggio 2012

Avevo deciso che stasera avrei cenato con una tazza di latte e dei biscotti... un po' di confettura d'albicocca non sarebbe mancata e il mio desiderio di "dolcezza" sarebbe stato soddisfatto.
Poi... non ce l'ho fatta neanche a metter su il pentolino e alla fine dei crackers e metà di una banana è stato tutto quello che ho mangiato.
 Il fatto è che questi sono giorni intensi di gran da fare, gran parlare... tutto di continuo e quando arriva sera avrei voglia di chiudere battenti e andare via.
Ma non si può.
E poi non sono nemmeno sicura di volerlo davvero.
Perchè mi dispiace vedere tanto affanno... constatare che Altri non capiscano come la serenità sia data in dotazione a Tutti, praticamente stretta nel pugno chiuso di una mano, volutamente non aperto per chissà quale motivo. E m'impegno perchè della mia Vita appaia quella normalità rassicurante fatta di piccoli riti quotidiani... punti di riferimento... sicurezza che si può continuare nonostante tutto... la rabbia e la paura, il dolore e la delusione.
Non so se mi riesce sempre però lo spero... così mandai via l'angoscia due anni fa, ripetendo a me stessa che dopo tutto non era successo granchè se potevo svegliarmi al mattino, sfaccendare, mangiare quando avevo voglia, camminare, ridere e tanto altro... tutto nella continua e perfetta normalità.
In questi giorni ho cambiato un poco le mie abitudini... qualcuno si sarà chiesto anche il perchè, non ero mai mancata da quel terzo piano troppo a lungo, ma ora le mie energie sono impegnate ad un livello che mai avrei pensato in mezzo ad una e più storie che in comune hanno solo i personaggi.
Talmente impelagata il mio sorriso viene un po' a perdere, ed io... su a quel terzo piano fino ad ora ho portato il sorriso... solo quello.
Ma di quest'ultimo ultimissimo periodo una nota gioiosa voglio salvarla...
"Oh, Mary... ogni mattina mi sveglio col profumo del cibo che prepari. Mi dico... Mary sta cucinando e... mi si spezza il cuore."
"Spezzare il cuore" è un esasperato effetto dell'Amore, ed io in tutta sincerità non mi sono mai sentita amata fino a tanto.
Grazie... a Te, dolcissima!

mercoledì 30 maggio 2012

Un abbraccio un po' più lungo... una delicata carezza sulla guancia, insieme per un buongiorno a cinque stelle.
Tutti si meravigliano di quanto e come l'Amore della mia Vita mi sia di sostegno soprattutto in questo momento, e in verità mi stupisco anch'io.
Prima del "pensionamento" non c'avrei scommesso un centesimo, e invece ora penso a come avrei potuto affrontare difficoltà ed ostacoli di ogni specie senza di Lui. Non avere più impegni di lavoro fa sì che si possa concentrare su quello che lo circonda, nonchè in special modo su di me. Ed è inutile dire quanto questo mi faccia piacere. Così in questo periodo a dir poco strano in cui eventi vari si stanno susseguendo senza dar respiro, Lui mi è sempre accanto a confortarmi... "... dai, ce la faremo... non ti preoccupare", oppure a sdrammatizzare con una battuta che magari c'entra poco ma proprio per questo distrae e suscita il riso. Lo dissi già una volta... lo sposai per allegria, e allegramente insieme continuiamo sulla stessa strada.
E stamattina quel risveglio meraviglioso quando ancora ero a letto m'ha fatto da ricarica per un giorno di qualche punto più difficile degli altri, a cominciare dalla telefonata di nostra figlia dai luoghi del terremoto a mezz'ora dall' ultima forte scossa, per finire a dissertazioni paradossali che hanno tutta l'aria di voler disorientare.
Quindi giornata forte anche questa tanto che ad un certo punto è venuto da chiedemi se io non avessi una parte di responsabilità in tutto ciò che sta accadendo... non avrò dato mica l'impressione di voler strafare?
Ma poichè non sta bene crogiolarsi nell'autocommiserazione, ho fatto una pausa ed è a questo punto che non so come non so da dove mi è arrivato un biglietto-dedica tutto per me.
Un altro segno del Cielo...

  "TU sei la persona con cui dovrai convivere per il resto della tua vita. Non devi far contenti gli altri, perchè chi ti vuole davvero bene, ti ama, o qualsiasi altro sentimento, ti accetta così come sei: con la tua personalità, il tuo cervello, il tuo carattere, ti accetta così come sei, e non cerca di cambiarti. Se così non fosse, sono persone che non ti meritano. TU non devi stupire il mondo o gli "altri" devi stupire te stessa, ed essere orgogliosa di essere ciò che sei ogni giorno... perchè è tutto ciò che hai."                                                                                        

martedì 29 maggio 2012

Eccole qua, puntuali come sempre o quasi... le mie piccole amiche!
Fedelissime da tempo immemorabile mi seguono ovunque. In 33 anni non sono mai mancate, ogni anno per tutta l'estate le  mie dimore sono state la loro "residenza" preferita.
E' chiaro... per loro sarò stata l'ospite modello che non ha mai fatto mancare ciò che di più buono c'è.
Le guardavo stamattina mentre passavo la scopa sul pavimento, e le guardavo anche con una punta d'invidia... Quanta inconscia tranquillità in quei movimenti pur non coordinati... non hanno nulla di cui preoccuparsi oltre il gran da fare per il "futuro"... ed è solo provvedere per il cibo. Altro non serve, eppure sono insetti... a loro non è da attribuire intelligenza o se c'è non è più di tanto.
L'Uomo invece, essere d'intelligenza superiore ha altrettanta capacità a complicarsi l'esistenza, a rovinarsi la vita perchè va oltre la semplicità di ciò che gli abbisogna, o meglio sarebbe dire vuole troppo... subito e a volte rischia e non mette in conto le conseguenze. Da ciò delusione, rabbia, voglia di rivalsa in un crescendo che non conosce fine.
In questo periodo fatti recenti prettamente familiari mi portano sempre più spesso a questo tipo di considerazioni, quando a me... ora... basterebbe "godermi" il buon rapporto con la protesi, recuperato in extremis prima di rifugiarmi definitivamente nella rassegnazione più grigia.
E poi vorrei continuare a... condividere le ansie e gioie, le sofferenze e le vittorie dei miei Amici, quelli che contano, ed invece scarso tempo e serenità altalenante me lo impediscono spiazzandomi.
Il sereno c'è ma non è stabile.
Arrivo a pensare in alcuni momenti che stavo meglio quando stavo peggio... e non è tanto per dire.
Per fortuna c'è sempre la voglia di reagire perchè il "desiderio di Vita" che ho riconquistato mi è costato tanto da volermelo tenere ben stretto e non lasciarmelo scivolare mai... per nessuna ragione.
Allora... in reparto non sono andata perchè non potevo, ma qualcosa ho fatto ugualmente...
Ieri domenica, e come tutte le domeniche ho telefonato a "Ma che c'mport"... diversamente dal solito non stava "magnifico". "Ti richiamo domani... perchè voglio sentire che stai bene. Se stai bene Tu..."
E stamattina l'ho richiamata... "Oggi  come stai?" "Non t' preoccupanne... sto bene!"
E il Cuore mio s'è aperto ancora alla Speranza.

lunedì 28 maggio 2012

Ed è sereno... anche se non so se sarà stabile.
Per oggi era previsto un cielo nuvoloso e qualche goccia, ma così non è stato. A parte il vento che qui è consuetudine, il cielo è azzurro e la temperatura mite.
Non sempre il prevedibile "è", anzi... accade il contrario, l'imprevedibile sorprende e tante volte è meglio di ciò che si aspettava. Tant'è... restare sempre in speranzosa attesa.

Venerdì un po' diverso... sabato strano, oggi domenica... come definirò stasera questa mia domenica?
Mi chiedevo questo stamattina quando ho aperto gli occhi. Per fortuna un certo tipo d'interrogativi s'affacciano solo nei periodi di "riflessione massima", altrimenti lo stress della continua ricerca porterebbe all'esaurimento non solo delle risposte ma anche dell'equilibrio.
Poi... mi alzo o resto ancora un po'ad oziare? MI ALZO, ed è raro che io sia così decisa.
Pronta a decidere... a mettere i piedi a terra però lenta da non credere... Un dolore simile a quello che ti lascia lo stare seduto a lungo sul sellino della bicicletta mi rallentava ogni movimento.
Ma... va bene, devo alzarmi lo stesso perciò è meglio che lo faccio subito e nonostante la "pedalata notturna".
 Finalmente così sono in piedi.
Piano piano comincia questo nuovo giorno... anche se è domenica un altro bucato, le faccende di casa e il pranzo da preparare. Ma mi sento tranquilla... il cielo è sereno, lo sono anch'io. Tanto che mi dò alle prodezze per due ragù, così sto bene per più di un giorno questa settimana e poi c'è sempre la questione di "far bella figura"... è la prima volta!
 E l'armonia degli odori si spande rapidamente per tutta casa ancora addormentata...
"Buon giorno, Mary! Tutto bene? Grazie... mi son svegliata col profumo della tua cucina!"
O "Dolce"... grazie a Te! Per merito Tuo... Domenica è sempre Domenica.

domenica 27 maggio 2012

Simile a come vanno oggi le stagioni è stata la mia giornata odierna... tutti i tipi d'umore, tante le sensazioni ed emozioni.
"Uggiosa" pensando ad alcuni fatti che pur seri stanno assumendo un'evoluzione non proprio giusta  e solo per la cattiva volontà.
"Serena" solo guardando gli occhi di Chi sta vivendo l'alba del "vero sentimento".
"Variabile" perchè a momenti alterni di vigore e stanchezza sono alfine arrivata al termine di questo giorno.
Non sono giù di corda nè voglio rattristare, tutt'altro. Il mio rapporto con la protesi migliora giorno per giorno ed ho ripreso a sorridere quando passo davanti allo specchio senza evitarlo. Mi sento più stabile e sicura  e il Futuro è ancora solo una "meraviglia" da scoprire piano piano, senza fretta... perchè, ma sì... c'è tanto tempo!
Ma... è questo il punto, forse dopo ogni periodo un po' così... un tantino ombroso, mi ritrovo sempre più riflessiva, con tante domande e poche risposte o anche tante risposte ovvie  comprensibili solo per pochi.
Ad un certo punto sento un gran peso sulla testa... ma perchè mai devo complicarmi l'esistenza caricandomi di altro che non sia mio? Tanti dubbi e scrupoli, a volte pure sensi di colpa per "presunti" errori anche passati... ma non sarò eccessiva?
Per fortuna questo turbine di pensieri alla fine passa... e mi soffermo a pensare alla bellezza dei sentimenti, alla ricchezza che donano, a quanto migliorano Chi li prova. Sentimenti che durano una Vita... mutati trasformati, comunque lasciano il segno. Peccato non capire ricordando... peccato non voler recuperare facendone tesoro per continuare a...
Continuare a... guardare negli occhi dritto Chi si è tanto amato, aver voglia di vivere sempre con la stessa intensità di Cuore, andare avanti forte della propria dignità.
Che strano sabato è stato oggi, forse perchè è seguito ad un venerdì un po' diverso... non so, ma ora è ormai alla fine ed io mi sento così... variabile come la strana primavera di quest'anno che stenta a decollare.
Voglio però ancora nutrire la speranza che a breve  tutto prenderà il verso giusto, stagione compresa... e il Sereno tornerà... stabile.

sabato 26 maggio 2012

"Penso che sia perfetto, mamma... le linguine col tonno le piaceranno sicuramente."
Meno male, ho pensato... ci tengo a fare una buona figura, una bella impressione... come prima volta!
E questo venerdì mattina, un po' diverso è iniziato così... pensando già alla metà del giorno. Poi sono rimasta sola a sfaccendare e cucinare e il pensiero è andato a ritroso ma non troppo, a qualche giorno prima... alla "Signora..." accompagnata dal genero così "attento" da sembrare un figlio. Che a pensarci bene, il più delle volte un figlio non è nemmeno poi così attento, quindi quel genero lo era di più... "più attento di un figlio".
E' inutile questa precisazione? Direi di no, a giudicare dalla seraficità persistente di quell' uomo di mezza età che si contrapponeva agli attacchi distruttivi sia pur bonari della suocera... Tu hai fatto questo, ed io allora? E se non c'ero io Tu che facevi? Vedi che ti sbagli... tu non ricordi, ma io sì... e così via fino allo sfinimento... ma non certo del genero "più attento di un figlio" che continuava a sorridere e a guardarla dietro le lenti fumè degli occhiali da sole. Intanto la "Signora...", quasi sentendosi presa in giro continuava a guardarlo di sbieco, bofonchiando ogni tanto qualche parola.
" Però devo dire che... donne come mia suocera non esistono. Nessuna sarebbe riuscita a reggere un marito come il Suo, specialmente ora che ha 90 anni."
Essendo stata evidentemente toccata la nota giusta, la donna aveva cominciato a "sciogliersi", e con sicurezza alternata a stizza repressa aveva preso ad elencare tutti i difetti del marito, che chiaramente a Suo dire, "era molto difettoso". Per prima cosa non aveva mai voluto accompagnarla in ospedale... "perchè mi fa impressione, non lo sai?", poi si metteva sempre in ghingheri e a quell'età non era forse una vergogna? Ed infine... colpa delle colpe, "mangiava sano"... ovvero pretendeva di fare pasti a pranzo e cena  a base d'insalata o verdure, quasi affatto carne e un frutto per volta. Ma il problema in sè non era questo... poichè non gli era rimasto un dente voleva che Sua moglie provvedesse alle Sue "insostituibili" esigenze tagliuzzando l'insalata, grattugiando la mela e dedicandogli tante piccole attenzioni come ai vecchi tempi, perchè erano sì passati gli anni dal giorno del loro matrimonio, ma 62 anni dopo tutto... non erano mica un secolo!

giovedì 24 maggio 2012

PREMIO ADAMAS
Grazie alla cara Amica Costy del blog: http:// il 3occhio.blogspot.com/ che ha pensato a me per questo premio...
Ne sono lusingata...










Per onorare questo premio ci sono tre regole da rispettare:
         Citare un proverbio che si ritiene vero
        Pubblicare un'immagine che rispecchi il proprio umore in questo momento
        Assegnare il premio ad altri sei blog considerati meritevoli di tale premio

Il mio poverbio è: "MEGLIO UN UOVO OGGI CHE UNA GALLINA DOMANI"



Il mio umore al momento è così...







Ed ecco infine i sei blog... fra tanti... considerati meritevoli.

DELICANDO E OLTRE... della cara Amica Pinuccia
IL MONDO DI PAOLA... della dolce Paola
SUSANNA BONAVENTURA... della bravissima Susanna
I VIAGGI DI PAT & AMP DUME'... della mia primissima amica Patrizia
GIANNA: IL BENE IN NOI... della poliedrica Gianna
IL PECCATO VENIALE... della carissima Galadriel

Bene... anche questa volta ci sono riuscita. GRAZIE ancora a Costy, mio portafortuna!
Beh, stasera apro prima il diario per continuare a... narrare la mia storia in divenire.
Perchè è una serata un po' speciale, non dico ora il motivo... forse tra qualche giorno e se sarà il caso. Non me ne vogliate... è a puro scopo scaramantico, nient'altro.
Comunque per farla breve e non rischiare com'è il mio solito d'aprire e chiudere parentesi infinite, riprendo  da dove avevo concluso meno di 24 ore fa...
Allora, ieri mattina nella stanza ero rimasta con la "Signora anziana" e Suo genero... così "attento" da sembrare un figlio, tenevo loro compagnia con la speranza di non essere inopportuna e forse anche noiosa.
 "... ha tanti e tali argomenti che tra Voi non vi annoierete affatto" aveva detto l'Amica infermiera, ed infatti un'ora e mezza è passata senza che nessuno sentisse la necessità di guardare l'orologio, eppure c'eravamo appena conosciuti.
Devo precisare che quando si fanno nuove conoscenze in un reparto come quello, il "biglietto da visita" è costituito dal nome di battesimo cui segue ed è ancora più importante, il racconto della storia che accomuna... la malattia. Sono storie diverse che ad un certo punto sembrano una sola, la stessa, perchè identico è il dolore, uguali le emozioni. Tanti rivoli per un unico corso d'acqua che finisce in un'altra distesa... immensa, la Storia di Tanti.
Per la "Signora..." la prima parte è stato il genero a raccontarla...
Sette anni fa un tumore alla mammella per cui fu operata, ma non fu sottoposta a chemioterapia data l'età... "Aveva 79 anni e le prescrissero solo la pillola, FEMARA", e Lei... "l'ho presa per sei anni, e poi a me non tolsero tutta la mammella ma solo uno spicchio". Bella questa parola, ho pensato... "spicchio"... rendeva meglio l'idea del termine,"quadrante" trattandosi di qualcosa di tondo. E' straordinario come il parlar comune a volte sia più efficace del linguaggio scientifico, forse perchè più accessibile diventa anche più chiaro e comprensibile.
Poi Lei aveva continuato tornando indietro nel tempo, a quando era giovane, a tutte le vicessitudini attraversate compresi cinque parti settimini conclusi dolorosamente, per cui le era rimasta un'unica figlia, la moglie appunto di quel "genero così attento da sembrare un figlio".
Dell'anziana Signora mi colpiva lo sguardo tra l'interrogativo e il semi-rassegnato con l'ostentata sicurezza come di Chi volesse dire... che ne puoi sapere tu di tutto quello che ho passato io, eppure sono ancora qua... a 86 anni.
Decisamente di umore migliore stamattina mi lasciavo inebriare dal profumo del caffè fatto di fresco, quando è squillato il telefono. Ho intuito subito chi fosse anche perchè non sarebbe stata la prima volta e ne ho provato gioia, anzi ad essere precisa è stato come avere una carezza al Cuore...
"Senti... ti vorrei vedere... quando vieni?"
 Lei è così... "I speak English" è una persona che s'impone senza darne l'impressione, ed intanto ti porta a fare la Sua volontà... cosa prontamente eseguita da me.
"Hai visto, ho fatto in tempo..." le stavo dicendo mentre mi abbracciava, quando di scatto mi ha scostato da sè e m'ha guardato quasi per scrutarmi...
"Oh... senti, oggi mi trovi nella forma migliore... dopo il quarto reggiseno, però!" e sentendo questo è scoppiata a ridere ed io con Lei come due vecchie compagne di scuola che si ritrovano dopo un certo periodo di lontananza.
"Ma sai, ti vedo proprio bene..." "Mah... sarà, ma io vedo meglio Te" e alludevo al Suo stato di "portatrice sana" di protesi esterna. Altra sonora risata con abbraccio ancora più forte.
E mi è tornato alla mente il giorno che la vidi per la prima volta... io ero alla seconda "rossa", Lei alla prima infusione dello ZOMETA. Era così arrabbiata che mi venne da pensare non avesse mai sorriso nella Sua Vita, poi man mano avevo imparato a conoscerla e a capirne lo spirito e la grande ironia.
"Vieni a trovarmi a casa" m'ha detto, "perchè qui tornerò il 12 settembre, ed io non voglio perderti di vista".
"Certo che no" le ho risposto pensando che dopo tutto quattro mesi non sono una vita e poi c'è sempre il telefono per mantenere sia pure in modo non completo i contatti.
Così "I speak English" è andata via ed io sono rimasta nella stanza con un'altra nuova Amica... anziana... accompagnata dal genero che pareva il figlio. Una delle Amiche infermiere me l'aveva chiesto... Vuoi tenere compagnia alla signora? Ha tanti e tali argomenti che, t'assicuro tra di Voi non vi annoierete affatto...

mercoledì 23 maggio 2012

E siamo arrivati a quota "4"...
Beh... c'è Chi spende un patrimonio in interventi pur di vedersi nel pieno rispetto della femminilità, io... tutto sommato... sono ben modesta, mi limito a spese contenute per  reggiseni contenitivi fino a quando il mio seno almeno all'apparenza non sarà simile a quel che era.
Sarà mera illusione? Non lo so... per ora mi adopero perchè prima o poi non lo sia più.
Così stamattina ho indossato il reggiseno acquistato ieri pomeriggio... Tutto bene, buon sostegno e fastidio alcuno ma di vestibilità non proprio perfetta. Infatti, una volta indossato la coppa non restava bella tesa e presentava delle antiestetiche pieghe e grinze visibili anche sotto i vestiti.  Mi sono guardata allo specchio e mi è tornato alla mente di quando da bambina per gioco mi travestivo con gli indumenti della mamma... mettevo anche il reggiseno che, naturalmente "vuoto" riempivo d'ovatta, poi la maglietta e l'effetto visivo, lo ricordo bene, era lo stesso di oggi... dopo 50 anni.
Ma è mai possibile? Troverò pace una buona volta... mi ripetevo stamane alquanto innervosita, e a nulla servivano le parole vanamente incoraggianti di quel santo uomo di mio marito, nè il complimento di un'Amica in reparto... meh, mò s'è aggiustato bello assai!
Mah... unicamente io vedevo solo e sempre una "ricostruzione sulle macerie"?
Comunque... ritornando a quel santo uomo di mio marito... nel pomeriggio mi ha letteralmente trascinato nell'ennesima sanitaria, e lì... spiegando con dovizia di particolari il mio disagio, mi è stato consigliato un altro modello, contenitivo sì ma anche leggermente imbottito in modo da "colmare"qualche mancanza con "ingannevole garbo".
Altro acquisto... spero sia l'ultimo, anzi... ho deciso, sarà comunque l'ultimo perchè mi devo convincere che la "mancanza" non è forse tutta del mio seno, bensì di questa benedetta volontà che m'impedisce ancora di rimettermi in corsa.

martedì 22 maggio 2012

"Meh!? E che vaje truvanne?" (E allora!? Che cosa vai cercando?)
Non sapevo stamattina se dovevo interpretare tali parole come un saluto del tipo... buongiorno o altro. "Ma che c'mport" non si smentisce mai, già ieri quando come ogni domenica l'ho sentita al telefono, me l'aveva detto... "... ricordati che una sola volta Gesù Cristo c'ha fatto come si deve", e con questo intendeva che avrei dovuto convincermi una volta per tutte ad accettare per buono il risultato della ricostruzione. Chiaramente non sbagliava, come sempre aveva ragione e con spirito ed ironia mi esortava a non esagerare.
Quando sono tornata a casa,  nel cambiarmi d'abito mi sono data una rapida occhiata... la "novella" e sua sorella cercavano di non essere l'una meno dell'altra.
 Almeno così mi pareva.
Nel pomeriggio con l'Amore della mia Vita siamo tornati a comperare il terzo reggiseno post ricostruzione. "Voglio vederti serena..." era stato il Suo decretare in risposta alla mia dubbiosa riluttanza, ed eravamo partiti alla ventura. E così dopo quello sportivo e l'altro a bustino è arrivato il turno del "criss cross" che col suo magico incrocio solleva e sostiene, abbattendo due problemi in un colpo solo.
Ed effettivamente... e finalmente credo sia proprio così, anche se per essere sicura devo affrontare la prova "giorno dopo". Domani lo indosserò sotto gli abiti e poi... poi saprò dire.
Speriamo?! Sempre!
Però devo dire che l'umore va migliorando, lo stress dell'ultimo periodo piano piano si ridimensiona ed io confido di ritrovare presto l'energia e la fiducia di una volta.
Fa ben sperare il fatto che sto riscoprendo il piacere di "annusare" l'aria quando sono fuori. E' così... annusare... che è diverso da "respirare a pieni polmoni". Sa più di assaporare, gustare... saziarsi del proprio respiro ed esserne felici.
Stamane ero seduta ad una panchina nel giardino dell'ospedale... tenevo compagnia ad un' Amica che aspettava il figlio. Soffiava un vento forte e caldo.
Sono stata lì per più di mezz'ora... quando mi sono levata mi sono sentita ebbra, e sicuramente non perchè intontita dal vento.

lunedì 21 maggio 2012

Credo che oltre non potrò andare... Passo almeno un'ora di ogni giorno a cercare di rendere il mio seno, se così posso ancora chiamarlo, presentabile... chiaramente "da vestita". Il reggiseno che ho indossato immediatamente dopo l'intervento non va più bene... schiaccia troppo e poi, essendo a bustino  mi procura arrossamenti. Ho recuperato persino il mio grande alleato ai tempi dell'espansore, il reggiseno a gel o ad olio che dir si voglia, ma non va più bene perchè ha il ferretto che segna e deforma la protesi.
Oggi, dopo tanto "sollevare"... "imbottire"... "aggiustare", tutto con scarsi risultati non ce la facevo più, non riuscivo proprio a guardarmi. Ho aperto l'armadio alla ricerca di una camicia morbida che riuscisse in qualche modo a mascherare il difetto, e in una busta sul fondo di un cassetto ho trovato un reggiseno che credevo di non avere più.
Tentare non costava nulla... l'ho indossato ed ho incominciato di nuovo...
Tirare su la spallina della coppa sinistra... imbottire sapientemente quella destra, ed infine aggiustare il tutto. Un'occhiata rapida e... beh, sì poteva andare... non guardando più di un minuto non pensandoci più di tanto. Sono uscita, sono andata in Chiesa... ho avuto altro per la testa. Mi sono guardata allo specchio di un ascensore e in quel preciso momento non ho notato difetti.
 Se IO fossi stata un' ALTRA che non sapeva, mai avrei potuto immaginare della mastectomia  e tutto il resto... eppure la mastectomia e tutto il resto sono la realtà che mi riguarda, la Verità. Ma se la porgo non solo ad ALTRI ma anche a ME stessa in un modo appare cruda e insuperabile, se invece la vivo come ho fatto, serenamente in questi due anni... è come se non fosse successo mai nulla... o quasi.
Così è se CI pare... a questo punto mi verrebbe da dire parafrasando il titolo della nota commedia pirandelliana.
 La Verità, ogni Verità resta per l'Uomo inafferrabile... un mistero. Così ci si dovrà accontentare di verità soggettive che mutano al mutare del punto di vista.

domenica 20 maggio 2012

Non si può essere sicuri di nulla... non si possono avere certezze.
Mi sto rendendo conto di questa verità.
Puoi creare il Tuo mondo, metterci le cose più belle, poi all'improvviso senza che Tu lo voglia, quando meno te l'aspetti... crolla e non puoi farci nulla se non soffrirne.
La notizia di stamattina, la morte di una ragazzina di 16 anni in seguito ad un attentato di cui ancora non è nota la matrice, mi ha sconvolto e poi mi ha dato da pensare.
Alla giovane vittima che magari solo 24 ore fa pensava all'ultimo compito in classe dell'anno che non avrebbe mai fatto, alla Sua famiglia e in particolare alla mamma che ora starà piangendo al ricordo di quella breve vita spazzata via e poi distrutta come foglia da un vento impetuoso. Che dolore lacerante! Forse per superarlo almeno in parte bisognerebbe essere capaci di darsi una spiegazione... ma ce n'è forse una? Allora non resta che piangere fino all'ultima lacrima e ancora una volta "sperare". Sperare che sia fatta giustizia... di trovare un giorno la pace scoprendosi capaci di perdonare... che non ci siano più vittime specialmente tra quelli che non hanno fatto in tempo ad avere un passato nè tanto meno avranno un futuro.
E m'ha dato da pensare alla mia di Vita... a convincermi sempre più che non è da sprecare rincorrendo cose che non è possibile avere... ad accontentarmi di ciò che ho pensando che sono stata ad un passo dal perdere tutto... ad apprezzare il modo anche un po' "tirchio" d'amare dei figli perchè basto io che d'Amore ho il Cuore pieno, e poi... poi Loro ci sono, vivono e solo per questo è grande la gioia.



             LE TRE PAROLE PIU' STRANE

        Quando pronuncio la parola futuro,
           la prima sillaba già va nel passato.

        Quando pronuncio la parola silenzio
                  lo distruggo.

         Quando pronuncio la parola niente
    creo qualcosa che non entra in alcun nulla.

                                Wislawa Szymborska

                            

sabato 19 maggio 2012

Ed è finita un'altra settimana...
La casa è tornata tranquilla... siamo rimasti soli l'Amore della mia Vita ed io.
Sono stati questi ultimi giorni particolarissimi in cui il coinvolgimento è stato grande e il mio barcamenarmi un po' di qua un po' di là ha fatto sì che mi sentissi sempre in conflitto con me stessa. Eppure un giorno non troppo lontano mi ero detta che non sarebbe più successo... non avrei più dovuto sentire sensi di colpa soprattutto quando mi fossi trovata in mezzo a situazioni non volute da me. Ma tant'è tra il dire e il fare... e così ancora una volta sono tornati i conti con la mia coscienza.
Comunque il peggio è passato e abbiamo ripreso a guardare avanti dopo aver fatto quadrare i famosi conti.
Dovremmo anche cominciare a far progetti e realizzarli, ma siamo ancora in fase d'assestamento fra la "pensione" di mio marito, i figli che vanno e vengono ed altre questioni che c'entrano e non c'entrano con la mia famiglia ma è come se c'entrassero tanto sono coinvolgenti, anzi affatto evitabili.
E allora che dire? La "nebbia" della confusione, del "piccolo caos" in cui le mie giornate sono venute a trovarsi si sta diradando, ma ancora a banchi la s'incontra e bisogna fermarsi... sostare per riflettere e non sbagliare.
E mi verrebbe da dire... non bastava, non bastava ancora e proprio adesso poi... dopo la ricostruzione... quando mi è ancora così difficile "riconoscermi"? Perchè, lo ammetto... potrebbe sembrare una sciocchezza, ma è davvero difficile concentrarsi su due pensieri  che si reputano di uguale importanza senza perdere pazienza ed equilibrio.
In alcuni momenti apparentemente tranquilli mi pongo davanti allo specchio ben intenzionata a spendere un po' del mio tempo a guardarmi... Col reggiseno e senza... vestita o svestita a metà non mi gradisco poi così tanto. Noto tutti i difetti di ciò che avrebbe dovuto almeno parzialmente cancellare il passato. Ma perchè tu sai... mi si dice... perchè altrimenti nessuno ci farebbe caso. Beh... grazie tante, infatti Nessuno ha da dimenticare o archiviare ma io sì... e in queste condizioni decisamente no, non posso farlo.
Ma come sempre in questa storia, mi resta la speranza che "domani" sia diverso. Un giorno la protesi si sistemerà... un dì mi passerà il timore di un ritorno, e poi potrò finalmente pensare a me stessa... ed intanto per ora qualche "imbottitura strategica" rende più accettabile l'effetto da vestita, e i controlli periodici fanno più reale la certezza che ce la farò ad andare oltre i famosi cinque anni di sopravvivenza.

venerdì 18 maggio 2012

E non sarà.
Ogni giorno ci penserò sempre meno fino al momento d'affrontare e superare l'ansia per questo nuovo esame, ed intanto avrò ritrovato me stessa e la certezza di percorrere la strada giusta nel modo giusto.
Per ora continuo a... vivere le mie giornate come al solito, con l'umore instabile ma la ferma volontà a non far cadere le motivazioni. Devo dire che per quanto riguarda l'ultimo punto molto sono aiutata dall'esterno... non passa giorno che qualcuno non dimostri affetto per me.
Stamattina... "Oggi io parlo" mi ha portato un cornetto per la colazione. "Ti voglio dare una cosa..." e tra le mani mi sono ritrovata una busta con su scritto il mio nome... che non ci fossero equivoci, non si facesse confusione. "Sei tanto buona..."
Ma no, no... non è bontà la mia, è "partecipazione" per poter vivere a fondo il problema... condividerne le difficoltà e superare insieme i momenti più difficili come fossero semplici "intoppi" nel normale quotidiano.
E sempre stamattina... una telefonata. "Senti Mary... scusa se ti disturbo, ma dimmi... oggi è 23? Ieri sono tornata a casa tardi, mi sono addormentata come un sasso e a stento mi sono svegliata. Ho pensato... vuoi vedere che oggi è già 23? Solo a Mary posso chiederlo."
Che bella dimostrazione d'affetto e stima...
"Ti avviserò... non temere t'avviserò il giorno prima..." e mi sono sentita responsabile. Non posso certo pensare ai "fatti miei" più di tanto se devo "tener d'occhio" il calendario.
Che straordinario metodo per non pensare... darsi motivazione e sentirsi utile.
Nelle problematiche altrui annulliamo le nostre sublimandone la sofferenza.
E infine stamattina... alla stazione, in una giornata davvero troppo fredda  per la stagione, con gli occhi fissi sui binari.
La Vita appare nel bene e nel male sempre più simile ad un viaggio. Tanti s'affannano a partire... andare e venire con affanno... senza soste forse per non essere costretti a pensare che nulla cambierebbe se non si muovessero affatto.
 Si può seguire la corrente e si raggiunge ugualmente la meta.
E' strano come questi pensieri riescano a rendermi serena... potrebbe sembrare rassegnarsi a qualsiasi tipo di destino, e invece è solo vivere nella consapevolezza senza disperarsi.

giovedì 17 maggio 2012

E' più di un'ora che sono davanti al pc... ho tante cose per la testa, vorrei condividerle tutte ma ho difficoltà ad esternarle.
Penso e ripenso, ma non vado avanti... è come se pensiero ed azione s'annullassero a vicenda.
 Questa situazione di stallo mi dà molto fastidio...
Qualcosa devo fare e alla fine, anche se con poca convinzione le dita vanno giù... sulla tastiera a comporre le parole, e parola dopo parola pensieri vengono messi insieme ad espressione di ciò che il mio animo prova.
Chissà perchè ogni tanto vien fuori una giornata così...
Comincia come tutte le altre, avanza diversa ma di poco dal momento che un giorno non è mai come il precedente o il seguente, ma poi t'accorgi che un po' sei turbato per ciò che hai visto e pensato.
M'è stato detto... io non ce l'avrei fatta a sapere ogni giorno delle disgrazie altrui, bastano le proprie.
Bene... non m'aspettavo tale affermazione da "tale" persona e sono arrivata alla conclusione che non c'è limite alla scoperta dell'Altro, nemmeno della persona a te più vicina. Del resto non si può... no che non si può pretendere più di tanto da Chi non riesce a comprendere l'intento e il fine sorprendente.

Qualche settimana fa ho conosciuto una nuova Amica... ha la mia stessa età  e vive questa avventura rendendosene conto quasi a fatica perchè i fatti sono evoluti tanto in fretta...
 E' molto delicata, dolce... di Lei parlerò dandole il nome di... "Angioletta". Sì... la chiamerò in questo modo perchè risponde in pieno a come appare ai miei occhi.
E' già nonna di due stupende nipotine... ha tre figli ed è vedova da tempo.
A sapere questo di Lei m'è venuto spontaneo pensare come nella Vita non si può avere tutto... Qualcosa Ti viene tolto da una parte, qualcos'altro viene donato dall'altra in modo che Nessuno è totalmente fortunato Nessuno può dirsi assolutamente sfortunato.
Come pure in una giornata come questa, ad esempio per me... ero così contenta... il mio FOLLOW UP è risultato perfetto... ma poi è bastato che il Dottore mi prescrivesse per il prossimo fra sei mesi un esame specifico che me ne sono andata in tilt. Razionalmente ho cercato la ragione per metabolizzare in fretta tutto e non perdere la serenità.
Per un po' ho... "smarrito" me stessa perchè ho perso l' "orientamento"... ho temuto di non riuscire a mantenere più quella sicurezza raggiunta con tanta fatica.
Questo non può assolutamente essere.

mercoledì 16 maggio 2012

Il pesciolino nella boccia nuota a pelo d'acqua stasera... sembra inquieto. Col dito batto sul vetro... si scuote, va un po' giù poi riprende ad andare.
Forse sente che per un po' di giorni resterà da solo... nella sua boccia a nuotare... solo in questa stanza.
Stasera mio figlio è partito, e il pesciolino di cui sopra è il Suo compagno di stanza.
Quattro anni fa volle che lo sistemassi nella Sua camera, al centro del tavolo su cui aveva il pc... "Mi fa compagnia, non lo mettere con gli altri nell'acquario." "Morirà..."
Non è successo, forse sbagliavo o magari il pesciolino ha capito la "solitudine" di un "giovane uomo" e continua a... vivere perchè ne ha motivo.
Che preambolo stasera... è tutta una poesia! Ma la poesia è la rappresentazione a colori di una realtà in bianco e nero e non è neanche necessario che siano tinte chiare tinte allegre. Rende bene l'idea di ciò che si prova, trasmette nitida un'emozione.
Allora... sono io quel "pesciolino" che vuol continuare a... muoversi, nuotare nell'ambito del suo mondo.
Prima d'ammalarmi mi muovevo, sì... ma insoddisfatta senza mai trovare la collocazione precisa, un ruolo che mi calzasse a pennello e mi facesse levare in piedi al mattino già sorridendo. In cuor mio speravo che prima o poi cambiasse qualcosa, che mi sentissi meno sola, e qualcosa accadde... giunse la malattia e resettò la mia Vita e non solo quella.

Oggi l'Amico "Chi non muore si rivede" m'ha accolto chiamandomi come  a scuola, col nome e cognome... vuol dire che in questo intervallo m'ha pensato.
 Doveva?
"Ho cercato il tuo numero, ho guardato sull'elenco... c'era una col tuo nome ma non eri tu." "Eh, no... certo che non ero io... m'hanno cancellato dall'elenco abbonati a mia insaputa, chissà perchè?!"
E dicendo questo pensavo, fortuna che a cancellarmi  non erano gli Amici speciali, quelli che contano.
Stasera una telefonata... "Oggi, io parlo". "Come stai... ci vediamo giovedì?" "Come stai Tu, Amico mio. Sento una bella voce squillante." "Sto bene, è vero... pure grazie a Te, che un giorno mi infondesti la fiducia."
Io non ho fatto niente, mio caro... Ho solo fatto sì che ricordassi ciò che sei... una bella persona... dalle mille risorse... in un momento di grandi difficoltà e paure.
"Buonanotte, a giovedì..." "Buonanotte a Te, Amico caro."

martedì 15 maggio 2012

Questi ultimi giorni s'accavallano precipitosamente facendomi perdere la cognizione degli eventi e non solo... persino quella delle ricorrenze.
Stamane ero così di fretta che son passata davanti a mia figlia che stava preparando il caffè ed ho dimenticato di farle gli auguri di buon compleanno. E' vero che non vive più con noi ed ho perso il gusto delle consuetudini nella quotidianità, ma è altrettanto vero che non è nemmeno invisibile. Che mamma distratta e poco accorta! Eppure non ero così... in realtà non lo sono neanche ora, è un atteggiamento quasi imposto in alcuni momenti e per certe occasioni, poi mi lascio prendere la mano e... non mi riconosco più.
Stamattina avevo da far presto perchè dovevo andare con l'Amica che non ha nemmeno la compagnia di se stessa a fare l'eco-addome completo, il mio stesso esame di venerdì scorso.
Ma... non poteva andare da sola? qualcuno potrà chiedere... No, se non aveva neanche la compagnia di se stessa!
Mi aspettava alla fermata dell'autobus ed " insieme" poi ci siamo avviate verso l'ambulatorio del reparto preposto all'esame. "Insieme" abbiamo atteso per un tempo relativamente breve... "insieme" ci siamo raccontate fra di Noi e con Altri, ed "insieme" siamo tornate indietro, Lei verso l'uscita, Io verso quel terzo piano.
"Ti posso offrire qualcosa? Voglio ringraziarti!" "Ma di che, Amica mia... se siamo nella stessa barca!? Ma dai comunque va bene... per me un espressino." "Devi mangiare qualcosa..." poi mi ha dato lo scontrino perchè fossi io a chiedere al barista. Mi fa tenerezza così sola pur meno malinconica... dopo la chemio le sono venuti i capelli ricci e chissà perchè sorride sempre... i capelli ricci post chemio s'accompagnano sempre al sorriso, è stato così anche per me.
Poi su... a quel terzo piano.
Oggi avrei avuto il FOLLOW UP ma è stato rinviato a mercoledì prossimo... niente di fatto allora per me, ma come sempre non è stato tempo sprecato restare lì con i miei Amici Speciali...
L'Amico che m'ha fatto dono della Sua riservatezza... l'Amica dalle maxi flebo per poter camminare...
"Promettimi che oggi mangerai qualche cosina!?"... "Vedrai, alla fine della terapia sarai molto più sicura nei passi."
Non sono un medico... non sono un'infermiera, eppure mi si dà credito, forse perchè considerata semplicemente "persona a conoscenza dei fatti".

lunedì 14 maggio 2012

Pensavo stamattina alla giornata di oggi...
La Festa della mamma, mi è piombata addosso senza che me ne accorgessi. L'anno scorso comperai due piante di azalea, una per il reparto e l'altra per me... stavolta non ho avuto modo e tempo di fare niente.
I giorni sono volati via veloci tra mille pensieri e centinaia di ripensamenti senza tuttavia arrivare ad una  conclusiome soddisfacente per Tutti... ma oggi in ogni caso è festa e la Mamma  merita qualche parola in più.
Pensavo... se mia madre potesse tornare, non dalla dimensione dov'è ora in cui ogni cosa è nota ma anche trasfigurata, però ad esempio da un viaggio... ignara di tutto  le sembrerebbe di trovarsi in luoghi diversi... con gente che ricorderebbe a mala pena dagli atteggiamenti irriconoscibili... in situazioni assurde.
Da quando Lei non è più qui ne son successe di cose... l'"avventura" col cancro di mio padre e mia... le "scelte" opinabili di qualcuno quelle felici di altri... i "dispiaceri" grandi e piccoli dei nostri figli. Naturalmente è la Vita che va... ma per una mamma che ha investito dando tutta se stessa, beh... sarebbe una "mazzata", una cocente "delusione".
Quando eravamo piccoli la seguivamo con gli occhi per prendere esempio da Lei persino nei movimenti... la mattina la Sua risata e il chiacchierare allegro ci facevano da sveglia, e se per puro caso non ne sentivamo la voce la giornata cominciava davvero male.
Giocavamo con niente... a volte si sdraiava sul pavimento e noi tutti intorno a baciarla e a farle il solletico... per sentirla ridere... ed eravamo contenti.
E le caramelle di zucchero fatte in casa... il ciambellone marmorizzato il cui profumo inondava la piccola casa... le patate arrosto con la mozzarella filante... erano queste quasi occasioni di festa che ci facevano gioire con niente.
Allora i soldi erano pochi, ma pochi pochi... eppure mia madre riusciva a far miracoli.
Quando compii 18 anni mi organizzò una festa casalinga bellissima e per me fece confezionare dalla sarta su Sua indicazione un vestito rosso a pois bianchi, originalissimo.
E ancora... l'esserci vicino sempre, soprattutto nelle malattie... io ho sentito quella presenza viva anche se era morta da cinque anni quando mi sono ammalata ed è stata la mia forza più grande.
MAMMA... come tutte le mamme punto di riferimento... coraggio infinito... sicurezza grande.
Ora più che mai e sempre perchè il futuro a volte sgomenta... MAMMA TUTTO.

domenica 13 maggio 2012

Pensavo mi sarei svegliata prima che la sveglia suonasse, invece...
Il fatto è che questi ultimi giorni il tanto pensare ha fatto calare le mie riserve di energie cerebrali  e m'ha preso un tipo di "sopore" latente che se mi fermo un istante... posso essere anche in piedi... chiudo gli occhi ed è come se dormissi. La notte poi, che è il tempo giusto per il sonno, vorrei non finisse mai.
Ricordo provavo lo stesso quando Valeria s'ammalò di tubulopatia, una leggera forma di nefrite, e due anni fa con l'avvento del tumore.
La sera, nel chiudere gli occhi la Mente riposava e il Cuore si chetava... piano piano calavo nel sonno sicura che almeno quelle poche ore erano inviolabili, poi succedeva che li "spalancavo"  che era ancora buio e mi rigiravo nel letto fino alle prime luci dell'alba. Un altro giorno cominciava senza sapere come sarebbe terminato.
Stamattina... prestissimo, quando l'aria è ancora fresca e profumata d'erba umida... sbirciando dalla finestra.
In un vicolo un'auto che conosco e sono ricordi, un po' di malinconia e poi... poi la speranza che in tutti gli eventi della Vita è coprotagonista. Deve esserlo per forza altrimenti ogni percorso diventerebbe un vicolo cieco senza sbocco, e anche tornando indietro non si saprebbe mai quale strada prendere.
Durante la mattinata... due o più telefonate sempre riguardanti lo stesso argomento... domande risposte congetture ed invettive. Servissero a qualcosa! Nulla serve se non ci si viene incontro al centro... nello stesso punto, ci si analizza e si ricomincia sia pure in modo totalmente diverso.
A fine mattinata... non so come, ho fatto quello che dovevo ed è quasi ora di pranzo, per fortuna che avevo cominciato a prepararlo prestissimo, poco dopo aver sbirciato dalla finestra.
Scelta previdente la mia... in questi giorni si capisce poco o niente... si fa poco e niente.
Ma forse sbaglio a dire questo... mi sforzo di capire, cerco di fare qualcosa.
E quando capisco che è impresa da Titani... chiudo gli occhi e vorrei poter tornare indietro, non a una settimana fa bensì ancora più in là, quando tanto si poteva fare... una storia cambiare insieme coi suoi protagonisti.
Resto un po' così... ad occhi chiusi... poi li riapro e ripensando a ciò che è mi vien quasi da piangere...
Per ora tutto resta uguale...

sabato 12 maggio 2012

A volte il compromesso è necessario, almeno per venir fuori dall'indecisione e andar spediti...
E oggi al compromesso ho ceduto... acqua sì acqua no... facciamo a metà, un litro... proprio no, potrei non reggere, ma mezzo litro potrà bastare.
Soddisfatta per aver scelto quella che secondo me era l'opzione migliore, sono arrivata in ospedale...
"Si prega di non entrare. Visita medica in corso". Questa era davvero bella... se non potevo attraversare il corridoio fino al fondo per prendere il numero, come avrei potuto poi tornare indietro nella sala d'attesa ed aspettare il mio turno? Ho fatto finta di niente, sono andata  e son tornata senza che alcuno proferisse parola, anche perchè alla fine Tutti parlavano fra di loro non badando a Chi era intorno.
In attesa con me c'erano altri... una signora che avevo già conosciuto l'estate scorsa ma che preferiva rimanere in incognito, un signore sessantasettenne dagli anni ben portati... un altro della stessa età ma che gli anni sopportava... un uomo che in un angolo leggeva e rileggeva lo stesso articolo di giornale, un giovanotto dall'aria saputa ed indifferente... ed infine una signora che si era seduta lì ma senza il numero, perà aveva la bottiglietta d'acqua in mano della serie non si può mica avere tutto dalla Vita.
L'attesa se pure lunga non è stata del tutto noiosa, due ore sono passate in fretta grazie soprattutto al signore che sopportava gli anni...
Era con Sua moglie... "T'avevo detto a te che dovevamo venire qua alle cinque!" "Meh, allora te ne potevi venire pure da solo... Tu mi alteri!"
Signori miei, ma perchè mai vi alterate? Si sa che in questi casi la mezza giornata se ne va... conviene rilassarsi ed aspettare, come per gli esercizi yoga, "catarsi spirituale".
"Non parliamo difficile che questo non vuole aggiornarsi. Un giorno perchè io gli avevo detto che suo figlio stava navigando, ha telefonato all'altro dicendo che me n'ero andata di testa... senz'acqua come puoi navigare?
Ma stare in internet si dice proprio così... NA- VI- GA- RE!"
E Lui, fulminandola con lo sguardo... "Ma per piacere che tutte queste sono diavolerie... computer, telefonini... navigatori satellitari, fanno perdere il cervello".
Ma no... mi sarebbe venuto da dire... evviva la tecnologia! Poi è arrivato finalmente il Suo turno e l'ho rivisto solo quando è uscito sorridente. Tutto bene anche per Lui? Lo spero davvero... perchè anche per me quest'esame è andato alla grande...
"Ecografia semplice e chiara... tutti gli organi ben raggruppati (e meno male che non hanno fatto i separatisti)... Perfetto e, signora... anche per questa volta... il tagliando è fatto."

venerdì 11 maggio 2012

Quando l'animo in un contesto preciso sembra essere diventato simile ad una distesa piatta ed arida... praticamente il deserto, ecco venir fuori imprevedibile... un fiore, e tutto cambia perchè diversa è la prospettiva.

Stamattina sono tornata in ospedale, dovevo ritirare l'esito degli esami del sangue e poi sapevo che avrei incontrato due fra gli Amici più cari, "la mia coetanea"... "l'Amico che mi ha fatto dono della Sua riservatezza".
Sono uscita di casa e già sono stata meglio, il tornare alla mia quotidianità mi avrebbe fatto certamente bene, lo sapevo... avrei dimenticato la "turbolenza" di questi utimi giorni proiettandomi in quelli futuri con l'intento di continuare a... essere quella che ero stata finora.
Sono salita prima in reparto accolta con il sorriso...
"Ma che cosa è successo?" mi hanno chiesto in tanti, "... perchè non sei venuta in questi giorni?"
E il mio buon e semplice Amico, "... ma lo sai che queste non sono ferie pagate?"
E ancora... "eravamo preoccupati per Te".
"Ma no... noi c'eravamo sentite al telefono!" ha replicato la figlia della "mia coetanea".
Anche in un momento così particolare, infatti ho cercato di mantenere se non tutti almeno qualcuno di quei contatti cui tengo in modo particolare. E' il "collante" della mia nuova Vita, legami e rapporti che voglio mantenere vivi con la stessa intensità.
Poi sono andata dall'"Amico che mi ha fatto dono della Sua riservatezza", pallido ma sempre sorridente sfoggiava il Suo maglioncino nuovo primaverile... "Devo fare il supporto... mi gira la testa e non ho appetito".
"Forza... vedrai con questo aiuto piano piano andrà meglio e tornerà pure la voglia di mangiare, ma Tu non mollare!"
No, che non si molla... altrimenti perchè tanto lottare? "E il gusto e i sapori che non ci sono più?" Quelli, Amico mio... cerca di ricordarli, è difficile lo so, ma forse così ogni pietanza potrebbe essere persino più buona.
Piccole strategie consolatorie per continuare a... vivere, credendoci.
A fine mattinata sono andata al laboratorio per ritirare l'esito degli esami. Tutto bene o quasi, solo qualche piccola sfasatura... lunedì il Dottore mi spiegherà.
E finalmente domani, l'ultimo esame per il FOLLOW UP... l'eco-addome completo. Ma ora che ci penso... dovrò bere tanta acqua, sì o no? La volta scorsa quasi mi rimproverarono... c'è troppa acqua nello stomaco! Meno male che le "ranocchie" erano nascoste... altrimenti chissà che cosa avrebbero detto.
Un anno fa... primo esame... bere un litro d'acqua... quasi scoppiavo.
Sei mesi fa... secondo esame... non va, troppa acqua... non si vede niente.
Si potrà un giorno trovare due pareri uguali?

giovedì 10 maggio 2012

Sto pensando... la capacita' di adattamento dell'Essere Umano e' davvero grande. Solo se vuole riesce a cambiare persino convinzioni radicate. Perche'lo fa? Probabilmente perche'non vuole vedersi annegare in un mare di guai, alcuni imprevedibili altri causati dall'ingenuità e inesperienza. E'la voglia di sopravvivere e farsi largo in una selva intricata. E alla fine si trova il modo di venirne fuori, prima o poi. Intanto mentre si e'dentro non e'opportuno chiudere gli occhi e stare fermi... Così non si va da nessuna parte, occorre stare attenti sapendo anche di rischiare. In questi giorni le mie giornate hanno cambiato l'andamento... e'cosa certamente temporanea che all'inizio pero' mi ha un po' "scombussolata", poi, quasi subito e'diventata normalita', perché la mente ha accettato la nuova condizione come se non ci potessero essere alternative... del resto doveva essere cosi' ed io lo volevo pure. Allora il Tempo va ed io quasi non accuso stanchezza nonostante alcuni dispiaceri che avrei voluto evitare... stringo i denti ancora e non vorrei elogi ma neanche denigrazioni perché io seguo il Cuore senza mai fare calcoli. Impossibile... si dirà, allora sarà per questo che qualcuno non mi da' credito? Comunque... la "frittata" e' fatta e sarà' quello che sara'... A proposito di frittata, ne ho preparata oggi una per pranzo... una davvero "super"... Alta, soffice e saporita, l'hanno gradita Tutti come non mai. Mi sorge un dubbio... Non e' che mi sarò specializzata in frittate di ogni tipo?

mercoledì 9 maggio 2012

Quando si dice che gli "accidenti" non vengono mai da soli è una verità sacrosanta.
Perchè?
Un "caos" che si rispetti è perfetta confusione, qualcosa che sovverte la normalità e il logico progredire dei fatti.
Mi meraviglio di come mi sia venuta rapida e spontanea la descrizione del momento che sto vivendo... che è appena iniziato e non so nemmeno quando finirà.
E va bene anche questa. Occorre aspettare che passi... "Ha da passa' a nuttat" diceva il grande Eduardo in "Napoli milionaria"... e la nottata passerà, bisogna pazientare e sperare senza mai forzare la mano.
Pensando un po' al "Tutto" di quest'ultimo periodo, trovo delle analogie con la mia malattia... Angoscia, disperazione... speranza e voglia di ricostruire. E in quanto a quest'ultimo passaggio... aspettare che si assesti ciò per cui sono stati fatti sacrifici sofferti.
A dieci giorni dall'intervento io "scalpitavo" un po'... ero delusa, mi aspettavo altro... giovedì scorso il chirurgo mi ha detto... occorre del tempo perchè la protesi si assesti, scenda in loco e lì resti, e poi... poi faremo anche il capezzolo e sarete completata.
Mi ha prospettato un altro traguardo... probabilmente sarà consolatorio anch'esso, un'altra piccola illusione, ma va bene lo stesso per andare avanti e sperare che Tutto sia come una volta. Che non sarà, ma potrà sembrarlo solo che vorrò vederlo con altri occhi.
Mi sento meglio... vero che si capisce? E per fortuna... perchè in questa fase di passaggio a "novello benessere" sono riuscita persino a tollerare senza andare in paranoia un rinvio con immediato rientro dello stesso di un altro  esame per il prossimo FOLLOW UP, l'eco-addome completo.
 L'ecografo è guasto... lamentatevi anche Voi con la direzione sanitaria, noi l'abbiamo già fatto.
 Ed oggi... ma perchè dovete fare l'ecografia? FOLLOW UP oncologico... allora perfetto, venerdì... ma... raccomandiamo la preparazione e gli esami precedenti!
Ma no... che novità! Non l'avessi mai fatto!
Piuttosto... voglio farla anch'io una raccomandazione... professionalità e giorno giusto per gli esami che verranno.

martedì 8 maggio 2012

"Pronto, Mary?! Come stai?" "Bene... sai, mi sono operata... il 13 aprile. Ho provato ad avvisarti ma avevi il cellulare spento." "Eh già... io ce l'ho sempre spento!"
La telefonata dell'Amica che ogni tanto sente il bisogno di ascoltare la mia voce, stamattina è arrivata al momento giusto a stornare l'attenzione dai pensieri. Che poi erano davvero tanti...
Ero rimasta a casa stamattina perchè sul viso compare sempre ciò che si ha nel Cuore, ed oggi non era proprio un belvedere.
 A me piace tanto donare il sorriso, ma oggi ne sarebbe venuto fuori al massimo un ghigno, quindi non era il caso di caricare Altri di preoccupazioni a causa del mio fardello. Sono rimasta a casa... ed ho pensato, lavorato e pensato... cucinato e pensato.
Ho pensato ai tanti anni passati... alle nostre riunioni familiari, sempre così a cadenza precisa, per questo considerate come cosa scontata. E sarò ripetitiva... ma nulla è davvero scontato, la Vita stessa... conquista continua, giorno per giorno erta scalata. Si rischia di cadere, poi ci si riprende... se non si ha la forza si torna indietro ma per ricominciare, magari per un sentiero meno duro.
Niente è uguale a se stesso... e non è frase fatta o filosofia spiccia. Tutto può cambiare e diventare anche meglio se si vuole, se si riesce a trovare dentro di sè la motivazione giusta per girare pagina senza rinnegare ciò che è stato.
Quando mi sento oppressa e in ansia per un qualsiasi motivo... l'ho detto varie volte, metto ordine nei cassetti e nell'armadio. Il tempo passa e di roba se ne accumula sempre tanta... tutto non ci può stare, tutto non si può tenere. E allora si fa una selezione... qualcosa o anche più del passato, tanto di nuovo perchè è il Presente che va ancora vissuto e fino in fondo.
Per ognuno dovrebbe essere così... in un cassetto immaginario che rappresenta la Vita, in un angolo il meglio di quel che è stato, nel resto dello spazio tutto ciò che si acquista man mano con l'esperienza e imparando dagli errori.

A fine mattinata mi ha ritelefonato l'Amica che ogni tanto sente il bisogno d'ascoltare la mia voce...
"Scusa se ti disturbo di nuovo, ma mi hanno portato della verdura freschissima dalla campagna... ne vuoi?"
Bietole, asparagi e finocchi... sedano e prezzemolo, il profumo della terra che riporta al senso della vita che si rinnova.
Un respiro profondo e comprendi che mai Tutto è perso.

lunedì 7 maggio 2012

Oggi... il giorno dopo ogni cosa appare sì più chiara ma posta su un percorso tanto più complesso.
Momenti di cauta serenità s'alternano ad altri di ansia crescente perchè forse tutto non è stato detto o è stato detto troppo.
Non mi sento poi "normale" fra tutte queste contraddizioni che pure lo sono in situazioni come questa...
Ma... forse è meglio che non aggiunga altro per non aumentare la confusione, sono consapevole dell'incomprensibilità del mio dire, allora...
Preferisco ancora una volta rivolgermi a Te, Mamma mia... che non sei più ma certamente vedi e sai.
 Ti è stato risparmiato altro, e di ciò sono contenta, perchè dalla dimensione in cui sei vedi le cose come sono... il bene e il male, il giusto e l'ingiusto, che in realtà non sono poi così distinti come sembrerebbe... si mescolano e si confondono fino a creare quello che si vede.
Che dici, Mamma... tutto si risolverà? Finirà questo "caos" in cui siamo finiti?
Mi sembra di vederti mentre guardando fissa la Tua mano scarna e bianca, ripetevi... comunque vada sarà un successo. Lo sarà anche stavolta?!... che dici?
Non c'è niente da tralasciare o sottovalutare... comunque, e non serve neanche non pensare o banalizzare, s'affronterà qualsiasi cosa per poter cambiare.
Per il momento mi sento tanto stanca e sono felice che fra un po' andrò a letto... Sarà un'altra notte al chiarore delle stelle, e domani un altro giorno con la pagina precedente da archiviare.

IL GIORNO DOPO
  Sono stanco d'aspettare.
     Ogni giorno che passa
mi allontana dalla rivoluzione.

Sono stanco di morire
        ogni sera
davanti ad un televisore
che ha sempre voglia di scherzare
       per poi svegliarmi
       il giorno dopo
 più stanco di prima.
                                Sergio Melchiorre

domenica 6 maggio 2012

Non saprei definire giornate così...
Sembrano sogni... o per meglio dire, peggio ancora...incubi.
Dal "sogno" a volte desidereresti  non svegliarti... dall' "incubo" ti senti aggredito, oppresso e vorresti non esserti mai addormentato. Nè il sogno nè l'incubo comunque dipendono da Te, si svolgono ed evolvono al di fuori della consapevole emotività... e prima o poi saranno dimenticati.
Giornate così, invece... non si dimenticano.
Oggi mi sono sentita come un animale che ha perso il controllo di sè e non capisce che cosa gli stia succedendo.
A Biù Biù è andata di traverso qualche goccia di saliva che poi deve essere risalita su per il naso. Ad un certo punto ha strabuzzato gli occhi, si è irrigidita tutta ed ha cominciato ad ansimare. Aveva paura perchè non riusciva a controllare ciò che non poteva perchè era al di fuori della sua volontà... anche del suo istinto.
Oggi... in una "giornata così", io mi sono sentita proprio come Biù Biù.
Presa da un vortice di "accadimenti" sia pur tante volte pensati ma altrettante allontanati con forza dalla mente e dal cuore, sono diventata come una trottola che gira sempre più forte e non sa se smetterà di girare o almeno quando.
Ad un certo punto il Tempo s'è quasi fermato e non ho visto più le ore nè i minuti.
Soli... l'Amore della mia Vita ed io... in una sala d'attesa a ripensare a quel che era noto... a cercare di capire, per giustificare? Non so... ma neanche per condannare.
Tutto non si può dire quando non riguarda solo Te personalmente...
Eppure ci sei dentro, qualcuno direbbe... "comprese le scarpe"... e Dio solo sa quanto è difficile cavarsi fuori dalle "sabbie mobili" dei sentimenti.

sabato 5 maggio 2012

Solitamente scrivo di sera, quasi di notte quando intorno a me c'è silenzio e tutto è favorevole perchè io possa ritrovarmi con me stessa.
Con lo sguardo ad un punto fisso del monitor penso... faccio il resoconto della giornata e se c'è qualcosa che più di tutte merita di essere condivisa, questa diventa il "centro" dell'argomento, lo spunto per una riflessione.
Di ciò che oggi m'ha dato da pensare ho parlato altre volte, ma l'argomento è talmente vasto  e vario che son sicura di non rischiare se ci torno su.
I FIGLI...
Consapevoli che ad un certo punto della "Nostra" Vita dobbiamo pur staccarcene per diventare spettatori lucidi della "Loro", non riusciamo comunque a non sentirci coinvolti dalle scelte, dall'evolversi a volte  imprevedibile del destino.
Vogliamo Tutti la felicità per i figli e troppo spesso l'identifichiamo con la "tranquillità" e lo "scorrere pacato" del Tempo nella normalità dei giorni. Ma... sinceramente è stato anche per Noi così? Forse... sicuramente non sempre. Come tutte le cose belle anche la "Felicità" intesa come stato di grazia o benessere, è una "conquista" e come tale spesso dura da raggiungere.
Guardiamo i Figli che da Noi si pongono alla Vita diversi da Noi... e ci chiediamo come mai avviene questo se "giusti" sono stati gli esempi e gli insegnamenti, rifiutando l'dea che magari quello che conta dopo tutto è la chiarezza degli orizzonti e il conseguimento degli obiettivi. E alla fine preferiamo apparire "osservatori scettici" piuttosto che "silenziose ma vigili sentinelle" della Loro Vita, pronti ad intervenire solo se ci viene chiesto, ad accogliere senza giudicare.
E' tanto ma tanto difficile... nessuno lo nega, e quanto grande possa essere la sofferenza alla vista delle sconfitte e delusioni... chiunque lo può affermare, ma la convinzione in quella che reputo essere la Verità alla base dell'Esistenza, può essere d'aiuto a non rimanere delusi a Nostra volta...
Tutto va come deve andare e non può essere diversamente... mai.
Però possiamo adattarci all'andamento delle cose... come cucire addosso un vestito su misura. E coi Figli diventa un unico atteggiamento...
Qualunque cosa succeda... per qualsiasi Loro scelta o errore, non dimenticare mai che sono sempre i Nostri figli, se mai diversi da come avremmo voluto ma sempre d'accogliere con un abbraccio solo che accennino di desiderarlo.

venerdì 4 maggio 2012

Da un' "avventura" di cui si conosce l'inizio ma non si sa se e quando ci sarà mai una fine definitiva... hanno origine "due correnti di pensiero".
La "prima" vede un atteggiamento paziente di fondo che  porta attraverso lunghe attese ed aspettative disilluse... vissute entrambe come esercizi dello spirito... a meritare piano piano il Paradiso. Ci si lascia andare, ci s'adegua e il resto va da sè prima o poi.
La "seconda" contempla l' "esasperazione" di un carattere già di per sè particolare. Non ha tempo nè voglia di "soffermarsi" in un qualcosa che non solo ha mai voluto ma crede ingiusto gli sia capitato... della serie, "ma perchè proprio a me?" Insofferente e prepotente, deve comunque alla fine lasciarsi andare lo stesso... prima o poi... e il resto va da sè come sopra.
Il perchè di tale preambolo?
Oggi sono tornata dal chirurgo per il secondo controllo e per levare il resto dei punti...
Come al solito provvista del kit di sopravvivenza per le lunghe attese sono arrivata che erano poco più delle 14... le visite sarebbero iniziate se il giorno era tra quelli fortunati, non prima delle 15,30. Prima di me non c'era nessuno... almeno credevo, perchè una prossima volta dovrò tener conto dell'eventualità che ci possa essere qualcuno che fin dalla mattina ha mandato qualcun altro per dire, oggi nel pomeriggio sono il primo anche se arrivo secondo o terzo, perchè ho da fare. Finora non sapevo che funzionasse così... ora lo so, non capisco ma m'adeguo e faccio presente che ho sbagliato per "ignoranza" ma continuerò a farlo perchè per me è più giusto, pur ammettendo che non si finisce mai d'imparare.
Comunque piccola polemica a parte, il controllo è andato bene... la "novella" è più tranquilla e presentabile, la "sorella" sfoggia un capezzolo che non sembra neanche il suo. Occorrono ancora tempo e pazienza però perchè la protesi s'assesti comoda e la situazione si normalizzi... dopo di che anche la "novella" avrà il suo capezzolo nuovo di zecca... speriamo solo non passino altri due anni.
Così davvero tutto sembrerà tornare come una volta... almeno dall'esterno.
E intanto domani... giusto per non farci mancare niente e poichè finora abbiamo fatto poco... ho il prelievo per il FOLLOW UP di metà maggio.
Si andrà alla ricerca delle mie vene perdute e se sarò fortunata qualcuna... sollecitata, tastata... delicatamente schiaffeggiata verrà fuori... ed anche questa sarà fatta nella consuetudine di un' "avventura" di cui conosci l'inizio ma della cui fine non hai mai bene la percezione.

giovedì 3 maggio 2012

Spesso pensiamo che sia possibile svegliarsi da un sogno... bello o brutto che sia... e ritrovarsi nella realtà "desiderata" in quello stesso sogno. E' impossibile... converrà invece adattare ciò che intorno è reale a quel "modello" che il subconscio suggerì.

Finalmente sono passate le ultime feste a cadenza ravvicinata, feste civili che ormai non hanno molto più senso data l'odierna situazione del paese... giorni che ricorderò come quelli di maggior disagio per me da due anni a questa parte.
Sono passati questi giorni ed oggi mi sono resa conto di tanto altro ancora... mi servirà per rivalutare ciò che ho tralasciato... per apprezzare quello che mi aspetta.
Stamattina faceva la ricostruzione del seno, Carmelì... l'amica della Prima Rosa, la più bella. S'erano conosciute all'epoca del primo intervento e s'erano legate più di due sorelle. Io,  m'ero...accodata? No, meglio sarebbe dire, affiancata... come una sorella maggiore o una madre, insieme poi siamo andate quasi per la stessa via confrontandoci e condividendo qualsiasi cosa... stupidaggini comprese che in situazioni come le nostre assumono un significato e valore tutto speciale.
Con la Prima Rosa, la più bella ci siamo incontrate all'entrata prima di salire... siamo arrivate e Lei conosceva tutti i parenti di Carmelì... Io non conoscevo nessuno ma Tutti conoscevano me, perchè ne aveva parlato loro e mi sono sentita piccola piccola perchè considerata esageratamente "GRANDE". Non è che avessi fatto granchè... ero solo incappata nella stessa "avventura" dopo tutto. E quando Carmelì è uscita dalla sala operatoria il Suo sorriso a me rivolto è stato il regalo più grande che m'ha ripagato della "delusione" di questi ultimi giorni... l'essermi sentita e ritrovata non come pensavo "in sogno", quando portavo l'espansore ma sapevo che era una condizione transitoria.
Così Carmelì quasi dormiva ancora quando ha fatto cenno a Sua madre d'avvicinarsi al letto... "Mamma, questa è Mary..." ha detto a voce fioca.
Le ho dato un bacio sulla fronte... "Sai, stanotte ho chiamato mio marito col Tuo nome... gli dicevo, non preoccuparti, andrà tutto bene... perchè Ti ho pensato e tanto anche..." Mi ha sorriso di nuovo e poi sono scappata via. Mi ero emozionata e non volevo darlo a vedere più di tanto.
Noi Tutte, di qualsiasi età... ci sentiamo profondamente legate perchè sicure di capirci a fondo e capaci di sostenerci altrettanto.
 E' qualcosa che va al di là... è come ritrovarsi in un porto sicuro dove c'è rifugio sempre e sempre puoi essere Te stessa con tutte le Tue "falle".
Oggi ho imparato altro...
 Stasera per esempio... dopo cena non ho lucidato il lavello d'acciaio. E' stata la prima volta ed ho fatto bene... vale la pena lasciare  qualcosa di "matto" per mantenere invece "lucidi" i pensieri.

martedì 1 maggio 2012

Lavorare allunga la vita... è una sacrosanta verità.
Di conseguenza se il lavoro manca la stessa vita s'accorcia... e questa è una verità altrettanto sacrosanta.

Oggi è stato un 1° maggio così così, tra gli alti e bassi del mio umore e ho preferito restare in casa.
Ho pensato molto... ho pensato a lungo, ai miei figli soprattutto. Alla prima che ancora fatica per riuscire a lavorare due mesi di seguito, al secondo che ora fa un corso per pizzaiolo, perchè si sa... col cibo non è mai morto di fame nessuno,  perciò... e non è una "battuta" anche se potrebbe sembrare tale.
E pensare che da piccoli dalla classica fase della "maestra" e del "calciatore", erano passati da adolescenti all'aspirazione di diventare medici... pediatra, l'una... veterinario, l'altro. Ma tutto è rimasto un sogno, un po' perchè crescendo sono cambiate le intenzioni... un po' perchè sono mutate le aspettative.
Ora qualsiasi lavoro andrebbe bene, anche quello per cui non hanno studiato... ma a trovarlo uno, bello e "noioso" a tempo indeterminato! Si preferirebbe "morire di noia" piuttosto che fatalmente "lasciarsi vivere" in una situazione di stallo.
Mah... comunque continuiamo a... pensare positivo anche in questo, prima o poi qualcosa succederà.
E in questa giornata in cui si celebra la festa dei lavoratori, ai miei figli che lavoratori ancora non sono voglio fare l'augurio di una lunga vita, visto che come si evince dal racconto che segue... lavorare allunga la vita.

Due contadini, vicini di casa, avevano lavorato sempre insieme, poiché i loro campi erano confinanti.
Ormai, fatti vecchi, avevano abbandonato il lavoro più pesante, ma uno dei due non poteva stare senza far niente.
Era tutto il giorno in giro, e ora piantava un melo, ora sostituiva un olivo, ora rinfittiva una siepe o aggiustava un fosso: insomma, non poteva starsene con le mani in mano.
L'altro invece diceva:
Ho lavorato la mia parte e ora è giusto che mi riposi.
Per questa ragione passava tutto il giorno a godersi il sole, seduto sulla porta di casa.
Un giorno capitò da quelle parti la Morte, per vedere se ci fosse lavoro per lei. Adocchiò i due vecchietti, uno al lavoro e l'altro in riposo, e mormorò:
Siete proprio a tiro.
Andò da quello sfaccendato e glielo disse. A sentirsi avvertire che doveva morire, il vecchietto andò su tutte le furie e fece il diavolo a quattro.
L'altro invece, appena avuta la notizia, si rassegnò:
Bisogna che mi affretti a raccogliere queste foglie, prima che sia troppo ardi. E dopo quella faccenda ne avviò un'altra, come se nulla fosse, di modo che, quando giunse la Morte, lo trovò talmente occupato che disse: un vero peccato portarlo via, con tutto questo da fare che ha!
Così, per quella volta, si accontentò dello sfaccendato.


                                         G. Rossi




"E' tutto nella mente, dici, e non ha nulla a che vedere con la felicità. Il freddo che viene,
il caldo, la mente ha tutto il tempo che vuole.
Mi prendi sottobraccio e mi dici che qualcosa accadrà,
qualcosa di insolito per cui siamo sempre stati pronti,
come il sole che arriva dopo un giorno in Asia,
come la luna che si accomiata dopo una notte con noi."
                                           Mark Strand

Otto giorni fa avevo ancora  le bende quando sono tornata in reparto, e posso dire in tutta sincerità che mi sentivo meglio di adesso... mi vedevo anche bene. Abbastanza in forma e con due seni "più o meno" allineati. D'altra parte non potevo certo pretendere di più, e poi... ero ancora fasciata. Di sicuro il giorno dopo sarebbe stato meglio... ancora meglio.
Forte di questo pensiero andavo spedita, a "petto in fuori"... Ora me lo potevo permettere. Non che prima fosse stato diverso... camminavo sempre con sicurezza perchè "convinta" che mai nessuno potesse accorgersi dell'espansore formato "cornamusa" che svettava sotto una delle mie tante sciarpette "mimetiche". E in effetti era così... io non davo peso alla cosa e nessuno sostava più di tanto a guardare... sempre se guardava.
Un'ulteriore prova che gli Altri vedono di Noi solo quello che lasciamo vedere o addirittura intravedere.
Così quel lunedì ero arrivata, accolta festosamente da Tutti... e con Tutti avevo festeggiato con una fetta di pizza e un pasticcino. C'era anche la mia Amica della domenica... "Ma che c'mport", aveva voluto guardarmi da ogni angolazione... "Mò... mettiti di faccia!... Stai... Magnifica!"
"Magnifico" è il termine che adopera per indicare uno stato oltre il quale non si può andare.  Magnifico è... bellissimo... stupendo in un'unica parola... superlativo. Di sè dice sempre che sta... magnifico... anche se non è, ma ripetendolo alla fine ci crede, e "magnifico" si sente veramente.
A me aveva detto lo stesso, ed io in quel momento m'ero sentita e vista ancora meglio, perchè... è inutile nasconderlo... "è tutto nella mente", e tante volte... forse sempre... vediamo quello "crediamo" di vedere, arrivando per assurdo a negare la realtà o a trasformarla per capriccio o falsa opinione.
"La mente ha tutto il tempo che vuole"... di questo conviene convincersi presto, e il tempo stesso ripagherà degli inganni della mente.