mercoledì 20 giugno 2012

Non so se sto diventando polemica... magari, forse un po'.
Il fatto è che mi manca quel terzo piano, lì ogni giorno imparavo a stemperare ogni emozione negativa, riuscivo a tollerare ogni contrarietà ridimensionandola... non mi credevo, e giustamente al centro dell'Universo.
Ora mi sento come se m'avessero messo fuori da un ambiente che fino a poco tempo fa era mio di diritto, perchè non era più necessario... perchè stavo usurpando qualcosa a qualcuno. So bene che non è così... la mia è solo una sensazione che mi porta purtroppo e inevitabilmente a voler fare di me il centro d'interesse di... qualcuno? Ma Chi poi si dovrebbe curare ancora di una "paziente" mastectomizzata da ben due anni per giunta pure ricostruita questa volta da soli due mesi? E che voglio di più? Possibile mai che dobbiamo sempre lamentarci e trovare difetti e cavilli e poi ancora "sognarci"  gli spostamenti di "qualcosa" che è invece al suo posto bella e tranquilla? Forse "troppo tranquilla", un po' "rigida e sulle sue" ma solo perchè non è curata, anzi è "trascurata" senza carezze e massaggi.
 Insomma la responsabilità è sempre e solo mia, e... fermiamoci qua, mettiamo un punto e non se ne parla più.
A pensar tutto questo verrebbe da chinare contrita il capo al Cuore, ma che cosa otterrei? Mi sentirei certamente in colpa per l'essermi "garbatamente" lamentata... ancora una volta inadeguata perchè in preda ad una crisi ipocondriaca con attacchi qua e là d'isteria ed insoddisfazione, ed allora? Giriamo pagina ma tornando indietro...
Una madre anziana... ma non troppo, un figlio giovane... ma non giovanissimo in attesa davanti alla sala operatoria da più di cinque ore. Tradiscono una forte tensione, aspettano di veder uscire da quella porta il "marito", il "padre" per la terza volta in 50 giorni sottoposto ad un intervento per un tumore al colon. Hanno ansia, paura che non tutto sia andato come doveva, che non tutto andrà come dovrebbe...
"Non temete, siete in ottime mani... anch'io sono stata operata due volte qui dallo stesso chirurgo..."
"E state bene? Vi sentite bene?"
"Certo... sono qui... così come mi vedete"
"La vedi... la signora?! Speriamo lo stesso... pure per noi"
"Ma sì, vedrete andrà bene, anzi... è già andato bene tutto!"
S'apre quella porta e un letto viene fuori. La madre scoppia a piangere, il figlio s'alza per parlare col medico.
Il letto viene spinto lungo il corridoio verso la stanza... la madre lo segue. Dopo qualche minuto il figlio termina di parlare col medico e s'avvia anche Lui. Ad un tratto si ferma, torna indietro. Alzo gli occhi dalle pagine del libro che sto leggendo e mi ritrovo con la mano destra tra le sue...
"Tantissimi auguri, signora e... grazie!"
"Per carità... grazie di che?"
"Perchè vi siete trovata oggi qui... per le belle parole. Hanno sortito l'effetto che dovevano"
A ripensare tutto questo dimentico la "pagina" che è seguita.

2 commenti:

  1. Perchè fare del bene, ti fa stare bene...
    Buona giornata cara Amica. Un bacione.

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    1. E in effetti per me è la prima cura efficace, nel corpo come nell'anima.
      Un bacio grande, Ale e... GRAZIE!
      Mary

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