giovedì 21 febbraio 2013

... occorre sensibilità ed equilibrio per stare accanto efficacemente ad un paziente oncologico, guardarsi negli occhi per cercare di intuire cosa l'altro ha dentro, se sta male e perchè... occorre la strategia dell'elastico o dell'empatia: avvicinarsi quando cogliamo la debolezza dell'altro per condividere e sostenerlo, allontanarsi (per compiacerlo) quando l'altro si sente più forte...


"Il calabrone non ha la struttura alare, in rapporto al suo peso, per volare. Ma lui non lo sa e vola lo stesso".
(I. Sikorsky)



Il sapone è finito... la crema dov'è... quando ceniamo?...
Quante domande, richieste... tutte insieme, poi! Eppure avrei tutto il diritto di essere capita e considerata, non posso essere magazziniera-responsabile, cuoca e domestica full-time in servizio continuo tutto il giorno.
Ecco... si dovrebbe comprendere la necessità da parte mia di rivendicare un certo spazio che esuli da quelli soliti, "antichi"... del tempo che fu il mio. E aggiungo anche se non lo escludo, non solo perchè sono un' ex malata di tumore o, come preferisco definirmi, una paziente in stand by (spero... a vita).
Voglio poter avere tempo e modalità per far silenzio fuori e dentro di me... per ritrovarmi, quando mi assalgono le paure, l'angoscia del non noto che si fa dubbio... quando mi perdo.
E invece si fa di tutto, forse anche a fin di bene non lo nego, di "trascinarmi" sulla strada senza ombre, dove la luce è forte tanto da sembrar violenta ed accecante, ed io di tutto ho bisogno tranne che questo...
Voglio i mezzi toni, continuare a... vivere secondo i miei tempi che non devono essere necessariamente quelli di Chi vive con me... miei e di nessun altro, unici perchè "unica" mi sento anch'io.
Unica, non giusta... oggi, ad esempio sono stata "out"... e non è giusto!
Avrei voluto essere sola nella mia casa... voci e rumori parevano solo "fastidioso brusio", nient'altro perchè non mi appartenevano... e non è giusto.
Mi sono lasciata condizionare da un fastidio più che dolore al braccio destro, mi sono guardata allo specchio e mi è parso di vederlo leggermente gonfio. Niente di macroscopico eppure mi è venuto il nodo allo stomaco... in un momento è stato come se lo avessi visto ingigantito. E' grande e nello stesso tempo assurda la forza della mente... di che cosa è capace, persino costruire fantasie che fanno presto a trasformarsi in fantasmi...più temibili delle cose reali.
Pure in questa occasione avrei voluto essere capita... non assecondata, semplicemente rasserenata... ma forse dipende solo da me, ognuno dà quello che può e soprattutto giudica secondo il proprio metro... unico anch'esso. Fa comunque bene parlare ma bisogna accontentarsi di quello che si riceve, poco o tanto... della "qualità" desiderata o meno. Del resto "eroi senza medaglia" quali siamo, qualche volta da "intrattabili, complicati, lunatici" ci comportiamo, e magari dopo un po' diventiamo tutt'altro... saggi, forti per pazienza... padroni del mondo. E vuoi vedere, per assurdo... convinti persino di poter volare!?

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