lunedì 25 febbraio 2013

C'è dentro il dolore di essere diventati così poveri di ideali, senza più uno slancio, un sogno, una proposta, una fede...




Chissà se esco fuori tema se mi inoltro in altro tipo di discorso... forse no, perchè sempre di vita si tratta... vivere con la speranza e adoperarsi affinchè finalmente qualcosa cambi.
Ho i miei dubbi... comunque, solo due giorni per eleggere il nuovo Parlamento, oggi e domani  per "rivoluzionare" (si fa per dire) tutto quanto, mandar via Chi ha deluso, dar fiducia a Chi si propone (vedi mai!?), o ripropone ( la minestra tirata fuori dal frigo e riscaldata... il cosiddetto, "meno peggio". Mah!), fanno Tutti promesse e magari ci credono pure.
La politica, quella dei partiti non mi ha mai interessato più di tanto, ho sempre dato il voto in base alla mia cultura storica e ad un ideale, ero convinta sì per quel che sapevo e illusa da un' idea che poteva far giustizia.
Votavo... e poi finiva lì, restando neanche un po' delusa dai risultati, quasi sempre contrari a quelli auspicati da me. La vita dopo tutto continuava lo stesso... il mio"dovere" l'avevo fatto, mi bastava... i "politici" facessero pure quello che volevano... la "palla" rimbalzava dall'uno all'altro, ancora.
Sarà stato perchè allora avevo un entusiasmo diverso nel futuro o tanto da pensare nel mio piccolo mondo familiare, sarà stato per questo e anche altro... tutto quell'affannarsi, farsi la guerra e "scannarsi" mi sembrava lontano almeno quanto la Luna dalla Terra, cose dell' "altro mondo". Un modo sbagliato d'intendere la politica che dovrebbe essere per l'uomo, indispensabile e facile come il respiro.
Che dire?... probabilmente così non è perchè l'aria è stata quasi sempre pesante.
In verità ora più che mai, ed io che di anni non ho più 30, nè 40 e neppure 50 ne sento tutta la fatica soprattutto quando penso ai figli miei.
Per "buttarla" sul riso... che a piangersi addosso poco giova, "momento leggero" che sa di satira e anche di amarezza, ecco un testo di Giorgio Gaber, risale a più di tredici anni fa ma tutto è rimasto uguale... storia e persino i "personaggi".


...Perchè in ogni parola, in ogni gesto, in qualsiasi azione normale,
in qualsiasi momento della nostra vita,
ognuno di noi ha la possibilità di esprimere il suo
pensiero di uomo e soprattutto
di uomo che vuol vivere con gli uomini.
E questo non è un diritto. E' un dovere.

Giorgio Gaber: Il voto

2 commenti:

  1. Cara Mary, è bello sentire la voce del compianto,
    Giorgio Gaber.
    Parlando di questo cattivo tempo, sicuramente non ci voleva, proprio in quieti due giorni tanta neve, Molti non andranno a votare anche per questo. Ciao e buona settimana cara amica.
    Tomaso

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    1. Caro Tomaso... molti non sono andati a votare, avevi ragione... ma non certo per la neve.
      Un caro abbraccio.
      Mary

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