lunedì 4 novembre 2013

Il filo di Arianna

"... per non finire mai di essere" - RACCONTA LA TUA STORIA
E pare quasi che di "mito" si parli anche in questa storia... la "storia" di Arianna...


"Quel giorno, quando mi dissero che il tumore probabilmente era lì da almeno tre anni, quasi non ci potevo credere. Ero arrivata alla terza colonscopia... una all'anno e solo l'ultima l'aveva smascherato? E... i sintomi, io li accusavo proprio da tre anni, prima insignificanti... poi sempre più seri, ma mi ripetevano... colon irritabile, è lo stress... forse per l'emotività, un po' troppo...? Un po' troppo, cosa?... e se ora fosse stato troppo tardi?!
Qualcosa però l'avevo capita, quell'ultima volta...
Tre settimane prima avevo avuto dei dolori fortissimi, lancinanti, da mozzare il respiro, ero finita al pronto soccorso dove erano riusciti a calmarli con una flebo di antidolorifico. Tornai a casa, confortata dal pensiero che di lì a poco avrei fatto l'ennesimo esame... mi avrebbero detto le solite cose o finalmente sarebbe venuto fuori qualcosa che poteva essere curato seriamente?
Mai avrei pensato ad un tumore.
Per riprendermi ed anche distrarmi andai ospite a casa di mio figlio e sua moglie per trascorrere una settimana. Vivono fuori città, in una casa sulla collina... proprio vicino ad un bosco. Mio figlio è sociologo e sua moglie è psicoterapeuta, specializzata in psicologia transpersonale... ha studiato alla scuola del dottor Lattuada... non so se ne avete mai sentito parlare, perchè è una novità nel campo della psicologia. Hanno viaggiato molto all'estero, anche in Oriente e molto hanno preso dalle varie culture. In particolare, mia nuora ha fuso quegli insegnamenti con la sua preparazione e ne ha fatto un "metodo" che applica sui pazienti che a lei si rivolgono. E fu LEI, appunto a propormi un "trattamento"... io ero scettica ma alla fine acconsentii.
Nel suo studio, adagiata sul lettino... con una melodia coinvolgente che se riascoltassi però non riconoscerei mai... al suono cadenzato di alcuni campanelli... cominciò il trattamento. Mi parlava... mi poneva domande cui rispondevo senza aver bisogno di pensare, poi prese a massaggiarmi in alcuni punti vitali. In breve tempo mi sentii rilassata, come sospesa... oltre la mia persona. In quella condizione avrei accettato tutto, qualsiasi notizia, evento... ero completamente distaccata.
Alla fine non saprei nemmeno dire quanto tutto durò, so solo che provavo un senso di benessere, in completa... cosa strana... assenza di disturbi. Ricordo che quella sera cenai con un appetito insolito, poi andai a dormire.
La svolta alla mia "storia" arrivò quella notte stessa... brividi mai provati prima, incalzanti e ravvicinati mi svegliarono nel sonno, poi una sudorazione abbondante. Misurai la temperatura... mancavano due linee a 40°, stavo davvero male. Con un antipiretico e l'aiuto di spugnature fredde riuscimmo ad abbassarla, e straordinariamente al mattino non avevo più nulla.
Tutto qui... il resto l'ho anticipato prima, dopo dieci giorni mi sottoposi alla colonscopia e mi fu diagnosticato un carcinoma al colon discendente, che già c'era da tempo ma nessun esame prima aveva mai evidenziato.
Sono fermamente convinta che è stato quel "trattamento dolce" a favorire la diagnosi.
Molti non crederanno sia possibile una cosa così, sa più di magia bianca che di scienza... ma per me è come ho detto... se mia nuora non mi avesse convinto, chissà dove sarei ora.
Al momento faccio ancora chemio per dei linfonodi poco chiari, ma l'oncologo mi ha assicurato che farla è più che altro per sicurezza, io ci credo... voglio crederci e intanto vivo la mia vita. Sono due anni ormai dalla diagnosi, dall'intervento ed io sono ancora qui... impegnata con tutta me stessa ad esserci ancora.
Ah, dimenticavo... ho 62 anni e mi chiamo Arianna e, come si può ben vedere, ho ancora tanto" filo" da svolgere. Termino con una battuta perchè sono anche convinta che ironizzare sia un altro modo, validissimo per combattere.
Grazie..."
Arianna

Un'altra storia che fa riflettere e intanto inquadra un qualcosa che chiunque sia passato per questo tipo di avventura ben conosce.
Solo il convincimento ad "abbandonarsi" a quel che è, uscendo dalla persona stessa e ponendosi poi in modo lucido e distaccato, porta al superamento di quel che è, in quanto se ne accetta l'essenza, parimenti si procede e "ci si accomoda" con essa.
Arianna, in un primo momento appare scettica, poi inoltratasi, esce fuori da sè tanto da sentirsi completamente oltre, alla fine trova il "benessere" che se pur momentaneo porta alla svolta decisiva, alla risoluzione del problema e alla speranza sempre viva di  farcela completamente.
Quindi... ha intrapreso la via della rinascita, lenta ma sicura finchè tanta fiducia e determinazione saranno lì a sostenerla.

N.B. Invia la Tua "storia" all'indirizzo e-mail: continuarea@virgilio.it
"... per non finire mai di essere" - racconta la tua storia
L'INCREDIBILE E' TALE FINCHE' RESTA CELATO ALLA SPERANZA

2 commenti:

  1. Grazie anche per questo racconto cara Mary.... un grande abbraccio a te e uno ad Arianna.

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  2. GRAZIE a TE, Ale... per esserci sempre.
    Un abbraccio...
    Mary

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