giovedì 19 marzo 2015

E SEMPRE DOLCEZZA SARA'

Emoticon heart
Dopo un iniziale ma moderato disappunto, mi sono accomodata la cosa mentalmente. L'ho fatto come al solito, parlando a me stessa... con domande, risposte e soluzioni.
Va be, dai... mi sono detta... niente è immutabile e le situazioni cambiano, e poi il punto di partenza è giusto, quello di vista impeccabile. Un ragionamento che non fa una grinza...
Credo di aver suscitato abbastanza curiosità, per cui oltre non vado.
Si sa che Noi volontari nell'attività del mattino in reparto distribuiamo "dolcezze" di ogni tipo, è altrettanto noto che qualche incontro fa il primario ha tenuto una sorta di lezione su come alimentarsi in modo giusto e sano. Tra le varie notizie, accorgimenti, consigli e suggerimenti, veniva sottolineato più volte quanto fosse dannoso l'abuso degli zuccheri soprattutto raffinati, complessi, elaborati.
Quindi ieri sera siamo stati invitati a non portare caramelle e similari, bensì magari se proprio non potevamo farne a meno... mandorle, noci e pistacchi.
Bontà e ricchezza in polifenoli e antiossidanti.
Ottima idea... ma come idea, però metterla in pratica, un bel problema. Al di là del costo di un certo rilievo...
Come distribuire le mandorle già sgusciate senza perdere di vista l'igiene?
E con le noci... come si fa? Portare uno schiaccianoci, neanche a pensarlo... e poi vuoi mettere il fracasso e il lancio di schegge per i gusci schiacciati?
Coi pistacchi, idem... spargimento di scorie e pellicine ovunque.
Niente da fare, ma qualcosa si doveva pensare.
Ubi maior, minor cessat... e le regole vanno rispettate, magari un tantino accomodate, anche perché andare a mani vuote non si può, l'approccio con un piccolo "dono" è più facile, se poi ha "colore" e viene offerto con "motivato amore", il risultato è sicuro... hai fatto centro.
Così, dopo un rapido consulto abbiamo deciso che ognuno si sarebbe regolato a proprio modo.
Tornata a casa, mezza idea mi era venuta... prima di andare a dormire, c'è stata l'altra metà... ma stamattina prima di andare, tutto rivoluzionato perché mentre facevo colazione lo sguardo è andato al cestino delle noci sul tavolo in cucina. Grande folgorazione... ho deciso che avrei portato quello ma non con le sole noci, buone ma un po' rustiche nell'aspetto... c'avrei aggiunto una manciata di caramelline colorate sugar free e una decina di fiocchi di tenerezza, rossi e blu.
Avrei poi ad ogni persona motivato la curiosa "novità", perché per far accettare un prodotto si deve essere convincenti, altrimenti... che ne parliamo a fare? Viene catalogata come l'ennesima stranezza, giusto per... tanto non tocca mica a loro... e così via.
Un po' di timidezza all'inizio ma poi è andata, ed è stato pure divertente.
Del resto in quel cestino foderato a quadretti bianchi e rossi, simbolicamente c'era tutto ciò che occorre per un' "avventura" come la Nostra...
Qualche parola da dire ed ascoltare, giusta dolcezza e molti antiossidanti.
E tutto insieme... per quello che è possibile... in serenità con qualche sprazzo di contenuta allegria.

3 commenti:

  1. Ho letto anch'io che le cellule tumorali si nutrono di zuccheri, quindi meglio limitarne l'assunzione anche come forma di prevenzione (anche se credo che poi uno possa fare tutta la prevenzione che vuole e se è sfigato il tumore se lo becca, mentre magari uno che si strafoga delle peggiori schifezze campa cent'anni, diciamo che limitare gli zuccheri fa bene per tutta una serie di malattie, quindi meglio farlo). Tu hai avuto una bellissima idea, favoloso il tuo cestino!

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  2. Sicuramente è così come dici, Paola... io stessa limito gli zuccheri al minimo quando non posso evitarli. Ma la "caramella" nel caso specifico è un mezzo oltre che un simbolo. Rende più facile l'approccio più difficile e poi... riporta all'epoca felice dell'infanzia. Quando, ammalati era estremo conforto ricevere dalla mamma o il papà la caramella preferita. Faceva sentire pensati e più amati, e la condizione non piacevole era meglio accettata.
    Un grande abbraccio...

    Mary

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    1. Sante parole, proprio il sentirsi amati è un potente curativo, io lo vedo quando la mia bimba ha la febbre, cerco di farla ridere il più possibile e quando ci riesco guarisce più in fretta, sarà un caso? Secondo me no, del resto anche lo yoga della risata è utilizzato per malattie molto gravi e pare abbia una sua efficacia

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