venerdì 25 settembre 2015

CON ORGOGLIO... IO


Emoticon heart 
Devo dirla questa cosa, a costo di passare per svitata o esaltata, a metà tra incoscienza e sfrontatezza. La malattia mi ha dato l'orgoglio di essere "femmina". Non è frase fatta e nemmeno senza senso.
Ma come... sei stata mortificata proprio nella "femminilità"...? E chi azzarda questa domanda poi si ferma bruscamente, forse per paura, esorcizzando immagini sconfortanti, eventuali, probabili... non sia mai.
Invece io ne ho scoperto il valore proprio così, allora... dovendo mettere in risalto ben altro. Perciò da quel dì in poi sempre a testa alta, con lo sguardo vivo e la
"curva" del sorriso bene in vista.
Se qualcosa viene tolta o si perde, un modo c'è sempre per sostituirla, almeno dal punto di vista emotivo.
E poi tutto sarebbe passato, prima o poi... bisognava resistere. E poi riprendere ad andare. Un po' come fa l'onda del mare, che pur urtando contro lo scoglio, non si stanca... torna indietro che pare pacata, e prende invece la rincorsa e si fa più alta e forte e decisa, e tenta.
Se non ti metti in gioco e provi, non saprai mai di esserne capace o meno. E mentre tenti con ostinazione, fiducioso delle tue forze, speri... ed è quasi certezza che sarà così... ce la farai, perché ci credi... resterai in piedi. Sia pure con un "pezzo" in meno.
Ricordo il giorno che fui dimessa dopo il primo ricovero, quando fu decisa per me la neo-adiuvante prima dell'intervento. La "grande paura" era stata superata. Non ero morta, non in quei due mesi terribili di non accettazione della malattia, e nemmeno in quei giorni di indecisione dei medici... ero viva, anzi di più... decisa e combattiva. Mi ero rialzata e dovevo caricarmi per lo "scoglio" successivo.
Quella giornata dovevo passarmela al meglio, avevo a disposizione tante cose da fare. Respirare... l'aria a pieni polmoni, guardare... il cielo, il sole, la luna e le stelle, ammirare... tutto ciò che gli occhi mi lasciavano vedere.
Nei giorni che seguirono notai particolari mai visti prima. Feci il pieno di gioia e di forza d'animo. Resistevo e... speravo. Non potevo perdere tanta meraviglia proprio nel momento che l'avevo scoperta. Il Buon Dio c'avrebbe pensato per me... quale fosse il meglio, per me.
E così c'ha pensato... ed io sono ancora qua, a raccontare.
Ammetto di non essere stata e ancora qualche volta non essere al "top", i momenti un po' così ci sono sempre, ma in linea di massima me la vivo bene.
Vivo con orgoglio la mia condizione di "mastectomizzata ricostruita" al quinto anno di sopravvivenza, e mai abbasso lo sguardo o mi intristisco quando lo dico. E fiera resto... a petto in fuori.
Per ora è così... spero lo sia per sempre... sarà quel che sarà.

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