domenica 27 dicembre 2015

UN PRESEPE 4 STAGIONI

Questo Natale è stato degnamente omaggiato dal presepe in casa mia. Decisamente più grande e ricco, con luci variamente colorate ma ad effetti speciali. Tanto ricco che abeti innevati sono fantasiosamente accostati a palme, e fauna di diversa specie convive pacificamente senza creare alcun problema, nemmeno alla vista che qualche stonatura noterebbe. Un presepe 4 stagioni, così come l'ha definito la Nostra ipercritica figlia.
Per alcuni anni il presepe in casa si era ridotto, ridotto proprio al solo simbolo della Natività... più qualche pecorella... mancavano persino il bue e l'asinello.
Quando i miei figli erano piccoli lo facevo più ricco, loro mi aiutavano mentre cantavamo le nenie natalizie ed era nell'insieme tutta una festa gioiosa. Poi fu diverso, loro in quella magia, ahimè... non credevano più ed io, un po' per mancanza di tempo un po' per scarso sprone, avevo ridimensionato il tutto. Solo Natività, però in compenso due... un po' diverse... una, eterea e con un certo fascino, l'altra... scherzosa, quasi "sdrammatizzata" dalla meraviglia di una "fiaba".
Mi accontentavo di queste, pensando che dopo tutto l'autentico presepe si prepara  nel cuore, senza limiti di spazio, personaggi e tempo, perché lo puoi tenere quanto vuoi, da un dicembre all'altro, tra gli scherzi del Carnevale...vivendo la Santa Pasqua... passando per Ferragosto... ed è sempre il momento giusto per far nascere Gesù Bambino e tenerlo ben stretto a sé.
E poi mi restavano i ricordi.
Per un anno... forse due, mia madre allestì con l'aiuto di un amico di famiglia un presepe che occupava lo spazio di un'intera camera. Era bellissimo! Si rispettava con rigore la prospettiva... casette e personaggi piccolissimi in lontananza, che man mano s'avvicinavano alla grotta diventavano più grandi.
E i Re Magi in discesa seguendo la Stella? Parevano si muovessero davvero, come reali sembravano i pastori e gli artigiani nelle loro attività. Un cielo puntellato di stelle intermittenti e luci bianche che lasciavano intravvedere gli ambienti delle case attiravano l'attenzione anche di chi si dichiarava non avvezzo a spettacoli del genere.
Mia madre era una cultrice di tutto ciò che fosse "tenera tradizione". Ce l'aveva dentro questo carisma, e non ne faceva mistero.
Un anno per Natale le regalai a una Sacra Famiglia, di quelle fatte con la carta di riso e il gesso dipinto. Era comunque molto bella e particolare per la sua struttura. I tre personaggi erano disposti a formare una sorta di cono, sovrastava la figura di San Giuseppe ma il Bambinello era messo in un modo tale che la Madonna non sembrasse affatto in posizione inferiore. I volti, poi, erano molto espressivi nonostante la fattura artigianale e aggiungevano armonia all'insieme.
Regalai appunto questa Sacra Famiglia a mia madre con un biglietto: "Per te che nella famiglia hai sempre creduto e a cui hai sempre dato tanto." L'aveva accettata piangendo per la commozione e oggi, ripensando a Lei in quel momento, è capitata a me la stessa cosa.  Le lacrime sono venute giù, da sole senza che potessi porre loro un freno, non so spiegarne il motivo, forse perché anch'io ho sempre puntato tutto sulla famiglia, impegnandomi tanto e poi c'è stata la mia malattia che mi ha fatto temere di perdere tutto in un attimo minando la famiglia stessa e ciò che avevo costruito. E' anche vero che io, già tendenzialmente facile alle lacrime ora mi commuovo persino per una nuova foglia che mette su una pianta, per un cucciolo d'animale, e naturalmente per un bimbo che vede la luce. E' la VITA quindi che dà moto al mio cuore, la vita e tutti i doni che essa mi ha fatto, la famiglia, la gioia di vederla evolvere e maturare e anche, a volte quel po' di dolore nel constatare che il mio ruolo pur restando importante, non è più lo stesso, che ho dovuto e dovrò adeguarmi via via alle situazioni trovando nuova forza.
Lo farò ancora si sa, pure queste sono piccole battaglie che non finiscono mai ed è nel combatterle che si vince.
Prima di smorzare le luci del presepe, indugio lì davanti ancora un po'. Avrò tempo di godermelo nel tempo, lo scatolone in cui "riposa" oltre le 4 stagioni dovrà aspettare a dopo il 6 gennaio.
Poi se la nostalgia di un magico presepe mi avrà preso, chiuderò gli occhi per rivedere quello di tanti anni fa.
Quando un'ora non mi bastava per guardarlo tutto e scoprirne ogni angolo nascosto.

3 commenti:

  1. Nella mia infanzia era mio babbo che allestiva il presepe. Iniziava a lavorarci fin da ottobre insieme all'amico Ettore. E poi , nei tempi giusti, l'allestimento occupava un terzo della camera da letto dei miei.
    Ho ancora alcune casette fabbricate da lui e le statuine di cartapesta dipinta.
    Questo Natale l'ho allestito al meglio, come non facevo da anni.
    Buon anno nuovo.

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  2. Bei ricordi, Sandra... ci accomunano anche questi.
    Sarà perché la Nostra sensibilità si è ancora più affinata, e per questo diamo valore a quelle cose che riscaldano il Cuore. Le uniche dal significato autentico.
    Buon Anno Nuovo... davvero.

    Mary

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  3. Ciao Mary, quest'anno sono io che non ho avuto voglia di fare il presepe o l'albero di Natale. Non ho neanche installato le luci attorno alla porta del garage, come gli anni scorsi. Forse è una conseguenza dei fatti verificatisi a Parigi e sono sicuro che non è finita. La settimana scorsa, qui a Montpellier, hanno arrestato una coppia. La moglie aveva un falso ventre (come se fosse in cinta) preparato per accogliere una carica di dinamite. Spero veramente che il 2016 sia un anno di pace e di ritorno ai valori di cui tu parli. In ogni caso tanti cari auguri a te e famiglia per un felice anno nuovo.

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