giovedì 24 marzo 2016

DA PICCOLI PASSI A GRANDI FALCATE... quanta strada ancora...

Eh già, cominciammo timidi quasi con la paura di osare, prendemmo a muoverci con piccoli passi temendo di essere poco considerati. All'inizio solo piccolo gruppo che si leccava le ferite, ognuno cercando nella sventura dell'Altro motivo di conforto, o speranza viva nelle tappe di successo, piccole battaglie vinte di una lunga guerra. In seguito gruppo di auto mutuo aiuto gradualmente diventato " corpo cellulare" di un vero e proprio organismo, un tutt'uno di cui il singolo si sentiva parte vitale. Si gioiva insieme, si soffriva altrettanto. Il lutto era dolore da elaborare insieme... insieme si riprendeva il cammino.
Un pezzo di strada insieme, è infatti il titolo del libro presentato esattamente due anni fa. Una raccolta di esperienze vissute e condivise da alcuni componenti del gruppo. Quella data segnò anche la presentazione ufficiale del GAMA, che da quel giorno in poi non si è più fermato.
Non è stato tutto facile e non lo è ancora, una bella realtà come questa a diretto contatto con la sofferenza fisica e ancor più con la paura, viene sempre vista da qualcuno con una certa diffidenza. E poi si deve mettere in conto la "miseria umana" che non si nasconde, anzi viene allo scoperto quando meno l'aspetti e sempre nel momento inopportuno. Ma Noi, al momento ci siamo rivelati sempre i più forti, e ad uno ad uno abbiamo superato gli ostacoli, non facendoci mancare entusiasmo per nuove iniziative, e soprattutto speranza per progetti futuri, sia pure a breve scadenza.
Quante attività in due anni... Musico-terapia, Make up in corsia, tentativi di scrittura autobiografica, lezioni e conferenze di specialisti, presentazione di terapie integrate e complementari... e tanto altro ancora.
Siamo un gruppo giovane che sta diventando adulto, aspira sempre ad una maggiore consapevolezza, e da poco più di un anno si è fatto anche "associazione" per la visibilità che serve ad acquisire voce, affermarsi ma pure per imparare a fare meglio la "strada" che appartiene a tanti. Perché si annulli la falsa credenza del vicolo cieco, del senza ritorno e si confidi sempre più in un "percorso" senza solitudine.
(continua...)

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