martedì 1 marzo 2016

QUANDO UN SOGNO E' SENZA CONFINI



Ma un sogno vero, intendo... quello che si fa di notte ad occhi chiusi ed animo sereno. Non importa come sia andata, si archivia tutto o quasi e ci si predispone a ritrovare se stessi nella propria autenticità.
Io e il mio "io", con la fantasia, il dolore non elaborato, la gioia repressa come pure il pianto.
Un discorso troncato a metà...
Mia madre era da poco mancata, la prima estate senza di Lei. Dopo cena mi accomodavo sulla veranda, sdraiata a godermi la fresca brezza della notte. Spesso mi addormentavo , ed era un sonno molto leggero, forse più una pesante sonnolenza.
No so quella sera che sonno fosse, mi pareva di avere gli occhi chiusi e di vederci lo stesso, ero sdraiata eppure mi sentivo lieve, quasi sfiorassi quella sdraio...
Ad un certo punto ebbi l'impressione che qualcuno mi scuotesse il braccio per svegliarmi, aprii gli occhi consapevole di mantenerli chiusi, restai a sedere... eppure mi vedevo ancora lì, allungata sulla poltroncina da spiaggia malandata. Qualche secondo per realizzare... e davanti a me la figura di mia madre, anzi Lei proprio che mi diceva... non è il momento di dormire, non più. Hai da fare...
Il battito accelerato, e quelle parole impresse nel Cuore. Se non fossi stata sicura dell'accaduto mentre dormivo, l'avrei considerata realtà.
Succede quando desideri fortemente qualcosa... qualcuno...
Così ieri mi ha raccontato pure il figlio della mia Amica storica...
Lo sai, mi so' sognato mamma. Tornavo a casa e la trovavo a fare tanti "servizi", non si fermava 'nu secondo. Allora le dicevo... ue' ma', ma tu non eri morta? A questo mi rispondeva come il suo solito...
Ma chi te l'ha ditt' a te che so' morta. Io tengo troppo da fa'. Le mamme non si fermano mai.
Ed è così. E' il Nostro desiderio di non averle mai perse a trattenerle, a consentire di vederle attive sempre. Oltre il Sogno stesso.

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