sabato 16 aprile 2016

MI LASCIO ANDARE


Alcun timore. Mi lascio andare, ma nel senso buono. Non quello che vuole la resa senza resistenza, bensì comprende l' "abbandonarsi", fidando in qualcosa che cambierà.
Mi risollevo così dalle batoste che ogni volta infligge l'uomo che deve trovare un capro espiatorio ad ogni costo, dare un volto alla Sua frustrazione, reagire al senso di impotenza. Nell'immediato ci resto male, ma col passare del tempo ho imparato a riprendermi sempre più in fretta, appunto perché... mi lascio andare, fiduciosa, per farmi guidare. E la mano pietosa mi rimette in piedi, mi scrolla un po' di polvere uggiosa di dosso, e poi mi indica la via. Quella giusta, dove servo... visto che nel servizio io ci credo fortemente.
Come al solito avrei dovuto cominciare dal fondo del corridoio, e invece mi sono fermata a metà, quasi Qualcuno mi avesse tirato dentro per la manica. Tre Persone... tre, che mi hanno trattenuta per tutto il tempo e poi non ho potuto andare oltre. E ci sono stata bene con Loro, e avrei dovuto io mostrare gratitudine se non fossero state tanto rapide da farlo prima di me. Ma tant'è che è stato lo stesso, perché mi sento una dei tanti, solo in una posizione leggermente diversa. Quella che consente un sorriso più rilassato ma consapevole, che spunta inaspettato un giorno come fiore nel deserto, e da quel giorno replica tale meraviglia. Tutto qua.
Così stamane, nonostante mi sentissi demotivata e fiacca, all'improvviso mi è venuto fuori il migliore dei sorrisi. Me ne sono resa conto perché ho sentito aprirsi l'animo, è stato un atto inizialmente dettato dalla buona volontà perché dovevo dare un "benvenuto", ma poi è andato per suo conto, da solo sull'onda dell'entusiasmo ritrovato...
Benvenuta tra Noi... ho sentito la mia voce come sempre ripetere... benvenuta, con l'augurio di una breve permanenza. Cercheremo di farti buona compagnia, mentre insieme aspetteremo che tutto passi...

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