sabato 4 giugno 2016

FIGLI


Sono sei anni che scrivo ogni giorno. Scrivo di sera, quasi di notte quando intorno a me c'è silenzio e tutto è favorevole perché io possa ritrovarmi con me stessa.
Con lo sguardo ad un punto fisso del monitor penso... faccio il resoconto della giornata e se c'è qualcosa che più di tutte merita di essere condivisa, questa diventa il "centro" dell'argomento, lo spunto per una riflessione.
Oggi ho incontrato persone che mi hanno parlato tutte dei propri figli. E come non bastasse pure dei nipoti. Ed erano uomini e donne più giovani di me.
Improvvisamente ho sentito il tempo sfuggirmi davanti, come quando arrivi tardi alla stazione e ti accorgi di aver perso il treno perché lo vedi sfrecciare.
Peccato... chissà se e quando toccherà anche a me. Un figlio ti dà una "configurazione" precisa, sotto certi aspetti costituisce un "punto d'arrivo". Un nipote regala la conquista di una "briciola di eternità".
Ma i figli... io posso fermarmi a loro, quante soddisfazioni e gioie ed altrettante ansie ed anche delusioni che poi non sono veramente tali, perché in realtà riflettono Nostre aspettative disattese.
Noi... Noi che c'arroghiamo diritti "solo" per aver dato la vita. Consapevoli che ad un certo punto della "Nostra" Vita dobbiamo pur staccarcene per diventare spettatori lucidi della "Loro", non riusciamo comunque a non sentirci coinvolti dalle scelte, dall'evolversi a volte imprevedibile del destino.
Vogliamo Tutti la felicità per i figli e troppo spesso l'identifichiamo con la "tranquillità" e lo "scorrere pacato" del Tempo nella normalità dei giorni. Ma sinceramente è stato anche per Noi così? Forse... sicuramente non sempre.
Come tutte le cose belle anche la "Felicità" intesa come stato di grazia o benessere, è una "conquista", e spesso deve bastare solo un "percorso" di serenità.
Guardiamo i Figli che da Noi si pongono alla Vita diversi da Noi... e ci chiediamo come mai avviene questo se "giusti" sono stati gli esempi e gli insegnamenti, rifiutando l'idea che magari quello che conta dopo tutto è la chiarezza degli orizzonti e il conseguimento degli obiettivi. E alla fine preferiamo apparire "osservatori scettici" piuttosto che "silenziose ma vigili sentinelle" della Loro Vita, pronti ad intervenire solo se ci viene chiesto, ad accogliere senza giudicare.
E' tanto ma tanto difficile... nessuno lo nega, e quanto grande possa essere la sofferenza alla vista delle sconfitte e delusioni... chiunque lo può affermare, ma... tutto va come deve andare e non può essere diversamente. Mai.
Però possiamo adattarci all'andamento delle cose... come cucire addosso un vestito su misura. E coi Figli diventa un unico atteggiamento.
Qualunque cosa succeda... per qualsiasi Loro scelta o errore, non dimenticare mai che sono sempre i Nostri figli, sicuramente diversi da come avremmo voluto, ma sempre da accogliere con un abbraccio solo che accennino di desiderarlo.

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