venerdì 24 giugno 2016

PERCHE' SO...


... di quelle tempeste che spesso capitano durante l'esistenza degli uomini e ne attraversano l'animo, vado cauta e parlo poco di Dio in modo diretto. Magari c'arrivo in un secondo momento, dopo che sono certa non ci sia delusione, rabbia o rancore. Succede, ed è pure comprensibile che tali sentimenti negativi prendano il sopravvento, bisognerà solo aspettare che la situazione rientri, la tempesta si plachi.
Mary, continuiamo a sentirci ma non tocchiamo più l'argomento sacro...
... e sono rimasta basita per queste parole, quando meno di una settimana fa, era Lei a parlarmene, a cantare "inni di lode". Comunque questo non gliel'ho ricordato, ho replicato solo...
Tu sai che parlo poco di Dio, perché so di queste "tempeste" dell'animo umano, e quando sono in atto Dio non va nominato proprio. Sarebbe doppiamente ingiusto, nei confronti della sofferenza e di Dio.
Parlavo così e ne ero, da sempre ne sono convinta. Credo che la bontà divina non debba essere indicata ma mostrata, dimostrando con l'esempio di Noi stessi, l'operato giusto e generoso, e la serenità che ne consegue. Sempre nonostante tutto.
Sto vivendo giorni di "prova". E' probabile che si sta chiedendo altro, o semplicemente testando il grado della mia forza. Ma è concepibile una tempra a più livelli? Mi rendo conto che al momento se tempesta non è, è qualcosa che le somiglia molto. Certi dubbi prendono pure me, arrivo a chiedermi più di una volta tanto... e se poi...?
Ho molti limiti, non sono immensa, infinita o indistruttibile. Così quando la misura è colma, piango. Quasi il Cuore traboccasse di lacrime. Dopo mi sento leggera, libera da paure, pregiudizi e credenze, quindi posso andare per continuare a esserci per l'Altro, e non solo per me.
Tentare la "totale comprensione" dell'animo umano.

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