giovedì 28 luglio 2016

IL CASTELLO... UNA PREGHIERA... UNA FAVOLA BELLA



Tre elementi per mettere su la storia di un giorno solo, uno dei "Nostri Mercoledì" per ricaricarci e tornare a camminare Insieme. Siamo così diversi Noi Due. Non ci accomuna niente, se non il legame che ci tiene uniti da più di 40 anni. Diciamo però, che negli ultimi tempi cerchiamo entrambi le occasioni per trovare uno o più punti d'incontro. Lui qualche passo avanti a me, io mi tengo indietro giusto per non esagerare e far valere, a torto o a ragione, quel "privilegio" a tratti arrogante acquistato con la malattia. Lui finalmente capisce, tace e non avvizzisce perché si congratula con se stesso per essere dei due il più paziente e comprensivo. Io glielo faccio credere... e va bene così.
E ogni mercoledì che è il mio giorno libero da impegni, rinuncio al mio riposo e Insieme si va per mari e monti a cercare di ritrovare la strada e non restare indietro. Io trovo la "fonte" dei miei nuovi pensieri, Lui comincia a riflettere su ciò che vede e notare quanto sia bello e ricco andare oltre.
Stamattina... appunto, mercoledì... siamo stati in quel paese del Nostro Gargano che porta il nome dell'Arcangelo Michele. In visita ad un castello dal fascino misterioso e coinvolgente, nella Chiesa dal profondo raccoglimento, e infine spettatori di un matrimonio che tutto aveva di una favola bella. Giù nella cappella dedicata al Santo, dopo tante scale e accompagnati da voci angeliche, ci siamo trovati alle spalle di due sposi sicuramente belli. Non li abbiamo visti in volto, ma due giovani che si amano e promettono fedeltà e amore reciproco per tutta la vita non possono essere che belli, perché è la felicità che li fa così. Lui, in divisa... Lei, in bianco e quelle voci... e poi la "grotta" che fa da cappella e l'Arcangelo a guardia, custode del più alto sentimento.
Quanta emozione in un giorno solo... e che messaggio d'Amore invia Chi tutto può a Chi sa intendere, o almeno ci prova. Io tento, mi impegno ogni volta... se riesco sempre non so.
Sono certa però di dover ringraziare per quello che ho, dopo aver temuto di perderlo. Una preghiera con la semplicità di pensiero e una gioia autentica e profonda. Quella dalle parole non espresse.

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