sabato 22 ottobre 2016

BRICIOLE DI ETERNITA'


Siamo esseri destinati all'eternità. Se restiamo lucidi, e facciamo sì che gli eventi non ci dominino, ci nutriamo di speranza all'infinito. E pensiamo di esserci sempre idealmente. Presenze magari invisibili ma consapevoli.
Darsi appuntamento col futuro è una grande ricarica di vita, anche a cent'anni.
Fra qualche giorno riprenderò il mio solito giro di controlli, per un Follow Up dall'intervallo più lungo... da sei a otto mesi. Il Cuore spera sempre, la Mente teme un po' di più. Come fosse che quei due mesi possano fare la differenza che guasta. Poi torno in me, e penso... ma si, andrà benone. Con tutto quello che ho da fare, le cose da vedere e persone da conoscere. Non posso fermarmi.
E non contenta mi spingo oltre, e penso alle più lontane olimpiadi, alle eclissi di sole e mi convinco che ci sarò, o per meglio dire... mi sembra impossibile che io non debba esserci, e tale pensiero mi conforta perché significa che per me ci sarà sempre un futuro.
Incredibile lavoro di fantasia, che di per sé è una forma di creatività. E la creatività distrae e fa bene, dà risoluzione a problemi non facendoli vedere più come tali, ma piuttosto come opportunità.
Stamattina ho rivisto un'Amica cui avevo dato il soprannome, "io non butto niente", perché questa era l'espressione ricorrente in ogni Suo discorso, e in effetti lo diceva perché era così. Lei non buttava via mai niente, e in questo... senza neanche rendersene conto... trovava la Sua motivazione di speranza.
"Io non butto niente, conservo tutto persino i noccioli di limone, mandarino e arancia. Anche quelli delle olive per la verità... e sai che ne faccio? Li metto nei vasi, ben coperti dalla terra e ne faccio delle piante. Ho quattro balconi pieni zeppi di questi vasi. Mi chiedono... ma che Te ne fai di piante che non danno frutto? A me piacciono, uso i semi e non li butto, e poi... quando vedo spuntare la piantina in germoglio... beh, che Vi devo dire... mi sento davvero rinascere!"
E così ogni volta che creava una pianta, viveva un breve momento di "onnipotenza" perché in un certo senso rinnovava la vita.
Oggi mi ha detto che per questo Natale ha in progetto un nuovo presepe. Non più sul camino, ma su un alberello storto che ha visto in campagna. Lo tiene d'occhio da tempo e non lo perde di vista, quando sarà il momento manderà uno dei Suoi figli a prenderlo e solo allora i Suoi familiari sapranno che cosa intende fare. Infatti è ancora un segreto, confidato solo a me.
E in attesa di quel periodo di festa, intanto che cosa fa? Continua col ricamo e la maglia, l'uncinetto e il cucito. Giornate di intensa e frenetica attività.
Ed è questa la vita che preferisce... Lei che non butta via mai niente, soprattutto il tempo che le è dato.

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