martedì 22 novembre 2016

DAL BUIO ALLA LUCE (accenni di una giornata di varie tonalità)



Quando c'è troppo da dire, capita che manchino le parole.
Se poi si tratta di cose varie e disparate, allora si fa fatica persino a formulare mentalmente dei pensieri. Nel caso specifico sarò breve, mi limiterò all'accenno di emozioni, ché alla fine sono queste che contano.
Un mattino iniziato senza pace nel Cuore, un'ansia latente destinata a montare con le ore, voglia di perdono. Perdonarsi per meritare o concedere il perdono, tanto differenza sostanziale non c'è. E' "dono" universale, quanto dai altrettanto ritorna.
A metà del giorno, stato d'animo quasi in torpore. Rassegnato. Sarà quel che sarà, purché arrivi e passi in volata. Poi si vedrà.
Un pasto veloce, una rassettata rapida come non ho mai fatto, persino un quarto d'ora per raccogliere le idee. Chissà come mi sentirò quando sarò tornata a casa? Comunque sia, dovrò riprendermi se voglio essere lì a quella "cosa bella" organizzata per sensibilizzare alle problematiche dell'Oncologia. Già... mio marito direbbe, non ti sei ormai sensibilizzata abbastanza? Gira e rigira, l'ambiente è sempre quello, l'argomento è lo stesso. Direi... sarà ché mi sono appassionata? Ob torto collo, è vero, però quanto mi ha reso forte. Forte al punto da sembrare troppo lucida, razionale quasi indifferente, quando invece è solo mantenersi in equilibrio per non cadere, avvelenarsi un po' al giorno per non morire dentro. Lo chiamano... "mitridatismo", e solo da poco ho scoperto non essere una patologia, depennato quindi tra i termini medici acquisiti per induzione, contatto, scelta, non mi sono sentita depauperata di alcunché, perché guardo avanti soprattutto dopo un giorno come questo. Nato col buio, avanzato in penombra, ma alla fine terminato... come?
Lo scopriremo domani, dopo una notte breve. Quella che termina prima dell'alba.

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