giovedì 17 novembre 2016

NELL'ARIA IMPALPABILE E'...


La luce soffusa che vorresti illuminasse l'animo, quando quella violenta disorienta e il buio fa paura.
Non puoi trovarla tra quattro fredde mura, dove logoreresti Cuore e pensiero, devi uscire, andare fuori e ne cercherai tutte le gradazioni, e tra queste ci sarà di certo quella che fa per Te.
Stamane, un mercoledì come tanti, molta incertezza in toto, pure perché reduci da giorni senza riscaldamento. 
Tutto sommato cosa non grave, visto che non viviamo all'estremo nord, un po' più preoccupante se il problema non si risolverà a breve. Si dice che il prossimo sarà uno degli inverni più freddi.
Intanto nel cielo si alterna una coltre grigia a squarci d'azzurro...
Che facciamo... usciamo o no? Sarà uno dei "Nostri Mercoledì"... o un mercoledì così così?
Si taglia la testa al toro e si decide... andiamo in quel di là dove abbiamo una casetta, e recuperiamo il radiatore elettrico che serve per questo momento storico. Non sarà la soluzione di tutto il problema, ma almeno riusciremo a svolgere le operazioni principali.
E così fu... e così partimmo. E fugammo le nubi per lasciare spazio al sole. Almeno in parte.
Come mai non parli?
Già... non avevo molto da dire. Quando hai un pensiero che occupa il tempo delle parole, difficile è metterle insieme per esprimere anche una semplice opinione. Così resti in silenzio, aspettando che la nebbia diradi e agli occhi appaia quel che è. Qualunque cosa sia, comunque sia.
Poi col trascorrere delle ore, è andata meglio, il gelo metaforico e reale in parte si è sciolto, e qualcosa ho preso a dire. Sarà ché prima della destinazione ci siamo fermati in un paesino di un centinaio di anime o poco più, dove pareva già di essere a Natale. Stavano approntando un cielo di stelle, e sugli archi sovrastanti gli usci delle case erano ormai sistemati rami di abete, ghirlande e fiocchi rossi... tutti uguali. Un lungo viale, percorso da Noi due soli, e quattro cani che si rincorrevano festosi.
A ben considerare, non è che serva poi molto per risollevarsi ed essere contenti. Guardarsi intorno, accorgersi che tra quaranta giorni è Natale, sentirsi sereni per questo ed altro, e riacciuffare la speranza per un lembo di giacchetta se sta scappando, o scovarla dalla tana più recondita se invece si è nascosta. In entrambi i casi infatti è virtù sfuggente, dipende se ti distrai e perdi di vista l'obiettivo, oppure diventi esigente e ciò che hai avuto in dono per la seconda o terza volta non ti basta più.


ndr... ah, dimenticavo. Abbiamo recuperato il radiatore. In questo momento fa fuoco senza fiamme. Si spera in una notte dal tepore avvolgente.

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