domenica 20 novembre 2016

PREGARE


Stasera sono stata a Messa, la celebrazione faceva riferimento alla domenica che sarà. La Festa di Cristo Re. L'Anno Liturgico volge alla fine, e tra pochi giorni saremo nel pieno dell'Avvento. Un altro Natale. Gioia e timore insieme. E' ormai da un bel po' che questa festa si fa ricordare non solo per il memoriale della nascita di Gesù, qualche ansia e un po' più di un timore ne suggellano il senso riportando al valore della Vita, autentico e speciale.
E sono stata in Chiesa perché avevo bisogno di parlare con Qualcuno che mi capisse anche senza parole, mi ascoltasse senza giudicare.
PREGARE... altro non è che parlare "sottovoce" con Chi ti ama, e ricevere come risposta serenità e tenerezza. E di questo ne ho avuto la certezza nel momento che sono uscita sul sagrato ed ho respirato profondo. Percependo una carezza sull'anima, un tepore avvolgente. Vorrà pur dire qualcosa.
Lo prendo come segno positivo per una "questione" in forse da risolvere, ha già fatto la sua parte donandomi nuova tranquillità, di mente e spirito. Aspetterò serena, sperando di tornare alla normalità.
Si sa che la Vita ogni tanto ama deviare il suo corso, regalare sorprese, lasciarci stupiti. A Noi non resta che adeguarci. Sia pure cambiamento, pausa per rimescolare le carte, l'importante è vincere la partita.
Ché da allora in poi scoprii che la quotidianità pure può diventare preghiera.
Come dice papa Francesco, c’è differenza tra il “dire preghiere” e “pregare”. Non perché il “dire preghiere” vada archiviato, ma soprattutto oggi, nei ritmi frenetici che ci travolgono, una preghiera ridotta a ripetizione di formule o lontana da quello che viviamo nella quotidianità non può bastarci. Forse una sfida fondamentale dei nostri tempi è proprio imparare a legare preghiera e vita, così da non stancarsi mai né di Dio, né della preghiera.
Questa consapevolezza mi fa serena, mi riporta a quando pareva avessi scordato il "Padre Nostro", non mi fermavo in quel mio contatto con Dio ma procedevo a modo mio.
Ho capito pure il grande valore della Speranza, nella ricerca continua delle motivazioni, nel legame tra causa ed effetto di ogni evento della vita.
Penso che credere al futuro, cercare la felicità, voglia dire essenzialmente aprirsi all’intreccio della fede e della speranza nella vita quotidiana. In fondo, il centro della nostra fede è il messaggio della speranza, il credere che non si finisce mai di essere.
Bisogna solo permettere a Dio di raggiungerci, proprio dove tutto sembra finito.

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