martedì 1 novembre 2016

SE COMUNICASSIMO...


Se imparassimo a mettere in pratica la "dotta teoria", sai quanti errori, equivoci in meno, e al contrario dolore sopportabile, crescita reciproca?
Siamo esseri naturalmente circondati dai conflitti, eppure da essi fuggiamo. Viviamo le crisi con sofferenza, affermandone la negatività e non l'opportunità, trascurando che se ne può uscire più forti, e nel giusto modo scoprire delle risorse inimmaginabili.
Se comunicassimo come dovremmo, non sarebbe propriamente idillio ma semplice chiarezza ed animi alleggeriti.
Perché ci fu insegnato ad Accogliere... non solo a braccia aperte ma pure prendendo per mano, con un sorriso e una parola pacata.
Perché ci fu raccomandato di Ascoltare e non solo udire la sofferenza narrata, mettendoci in sintonia e in "compassione" con l'Altro, immagine speculare di Noi stessi.
Perché Accoglienza e Ascolto empatico sarebbero stati i primi passi per dare Aiuto a Chi ne avesse avuto bisogno, convinto di aver perso definitivamente la speranza. E le risorse? Avremmo aiutato a far scoprire pure le più nascoste, e poi partorirle con "dolce dolore".
Con la speranza e la consapevolezza delle nuove risorse facile sarebbe stato condurre alla piena Autonomia, camminare sulle proprie gambe, senza pericolose dipendenze.
Perché ci fu detto avremmo così accompagnato per un pezzo di strada sì duro e difficile, come compagni di viaggio a riempire di eternità ogni minuto.
Essere sempre l'uno per l'Altro, consapevoli di poter contarci. Gioire e farsi carico della sofferenza altrui, sentirsi parte di un tutt'uno. Rispettare la Persona con la piena accettazione di opinioni e decisioni che non implicassero la violazione della libertà comune.
E se così fu per lungo tempo e la coesione trovò in serenità ed armonia forti elementi, perché non comunicarlo ancora, passando oltre ogni riserva personale?

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