domenica 16 aprile 2017

PICCOLA PULCE E OCCHI DOLCI ZEN


Una nota leggera sul finire di questa giornata, Sabato Santo... vigilia di Pasqua. Quasi una favola in divenire perché non ancora conclusa, un racconto divertente. Una sorpresa in un immaginario uovo di cioccolata.
Un giorno di questi giorni, a casa che poi altra non è che la mia casa, tornava per trascorrere le vacanze pasquali mia figlia. Nulla di nuovo e niente di speciale, se non che veniva accompagnata da un'adorabile cagnolina di quasi due anni, Bijou. Al corrente Tutti, eppure questo nuovo arrivo non ha escluso nessuno dall'effetto sorpresa.
Già, perché a casa l'attendeva al varco... nel vero senso della parola... la "pulce" Beauty, la Nostra chihuahua. Sapevamo che qualcosa poteva succedere, certamente sarebbe accaduto, mai avremmo immaginato che cosa. Due ore ininterrotte, dico... ininterrotte di un abbaiare continuo con picchi di acuto a non so quanti decibel, il cui effetto sui poveri timpani era simile a quello prodotto dall' insinuarsi penetrante di uno spillo. Una pulce con la pertosse.
La dolce Bijou, consapevole che il ruolo di ospite non le consentiva di andare oltre il dovuto, la guardava mortificata quasi a voler dire... guarda che io non volevo portare disturbo, son capitata qui per caso, mi ci ha portato lei...
E guardava coi suoi occhi dolci la padroncina, cui la pulce non risparmiava mostrare i denti... Traditrice ingrata, dopo tutte le leccate che ti ho elargito, venirtene con questa impostora...
Ed ancora rincarava la dose, e la guardava torva, e la rincorreva fin sotto il letto, scordando di essere tre volte più piccola, appunto una pulce. Faceva la voce grossa contro una sua simile di specie, chiaramente dedita alla meditazione. Dallo sguardo sognante e i movimenti lenti, tranne che nel momento del darsela a... zampe levate.
Dopo qualche giorno la situazione cambiava ma non troppo. Divisione degli spazi in modo non equo, trasformati in aree protette da porte chiuse e sorvegliate a vista. Se proprio costretta per ragioni logistiche, la Pulce accettava la vista di Occhi dolci Zen, purché fosse lei e lei sola a mantenere la supremazia. Dall'alto tra le braccia di uno di Noi, a guardare la vile usurpatrice plebea dalla spicciola filosofia orientale. Mai allo stesso livello, al suo cospetto raramente, e sempre relegata in quell'esiguo spazio che generosamente le era stato assegnato. Con la speranza che si levasse dalle zampe al più presto.

1 commento: