martedì 15 agosto 2017

LE ALI ED OLTRE


Shock termico a prescindere, sono queste che precedono il ferragosto giornate "acciaccate". Ho accusato un po' di colpi, e non c'è niente da fare a questo non farò mai l'abitudine, e poi sono in pensiero per qualcuno con cui ho legato in modo particolare. Soprattutto quando resto a casa distrarsi è un'impresa, parlarne in casa lo è ancora di più perché per ovvi motivi di rispetto e riservatezza non sono certo argomenti di conversazione, e poi non capirebbero. Allora sento che mi avvito su me stessa, ed è sequela di sentimenti e sensazioni...
Malinconia e speranza. Disagio. Nostalgia e speranza. Fortuna è che la speranza non abbandona, altrimenti sarebbe "compassione sterile" che annulla ogni atteggiamento empatico.
Dicevo... nostalgia, e il pensiero, non so perché, va pure a mia madre, ai Suoi insegnamenti e a quanto mi manca.
La giornata avanza, e poco o quasi niente succede. Cerco risposte a quel che accade, vorrei qualcuno che mi portasse dolcemente al cambiamento che dovrebbe fermarsi qui, ai colpi accusati e agli accenni di compassione inutile. Niente, poi come accade spesso, mi capita sotto gli occhi una fiaba, parla di ali spezzate e ali variopinte, di una farfalla dalle cento risorse che per cavarsela si fa "dono".
LA FARFALLA CON UNA SOLA ALA
Piove e il cielo è grigio come uno scarabocchio di matita.
Chiara chiude la finestra, si butta sul tappeto e comincia a
leggere il libro nuovo. Una fiaba.
C’era una volta una farfalla che aveva una sola ala.
Poverina esclama Chiara, guardando la farfalla grigia disegnata sulla pagina.
Ma che poverina, grida la farfalla, con voce esile e decisa.
A questo punto la farfalla con piglio battagliero coinvolge Chiara in un dialogo serrato in cui la bambina non riesce a raccapezzarsi, così comincia a pensare che alla farfalla manca un'ala ma pure qualche rotella. Scopre però che quella farfalla è diversa da tutte le altre e la sua diversità non è “visibile” ma “udibile”: la farfalla sa fischiare! Commossa ed emozionata per la canzone che ha ascoltato, Chiara cancella la frase iniziale per scrivere... C’era una volta una farfalla che sapeva fischiare.
La storia potrebbe finire qui ma un gesto di amore e bellezza può cambiare un mondo.
La farfalla chiede alla bambina di disegnare l’ala che manca. Chiara non vuole farlo perché non si sente abbastanza all’altezza, è convinta di non saper disegnare.
Ed è a questo punto che si rivela il vero “dono” della farfalla, il suo insegnamento.
Alcune volte un dono consiste nel permettere all’altro di farci un dono, nello scambio sincero che nasce dalla relazione, nel potersi concedere all’altro per ciò che siamo e nel permesso ad entrare nel nostro mondo.
La farfalla sta regalando a Chiara la possibilità di trasformare la sua realtà.
La bambina corre allora a prendere tutti i colori per disegnare un’ala arcobaleno, e "insieme" sono pronte quindi a modificare la frase iniziale per l’ultima volta...
C’era una volta una farfalla che aveva un paio di ali unico al mondo. E c’era una bambina con le mani sporche di colore.
Non è affatto facile essere di aiuto. Non basta volontà né pseudo competenza. Bisogna mettersi a livello della terra, arrivare a sporcarsi le mani, ché la commiserazione si trasformi e affermi in empatia con l'umiltà di lasciarsi sorprendere dalle risorse e dalla forza altrui.

Nessun commento:

Posta un commento