domenica 13 agosto 2017

LE RINASCITE




Non c'è nulla di più appagante di un nuovo inizio. Preceduto dal silenzio che è insieme attesa e sbigottimento, ha in sè inaspettate meraviglie, che sia frutto di cambiamento o meno.
Stamattina come promesso, ho travasato il mio bonsai dei 60 anni. Ho eliminato il residuo del vaso di coccio, l'ho sistemato con il pane di terra in quello nuovo, bello e colorato e soprattutto di plastica. Poi altro terriccio fino all'orlo, una leggera pressione con le dita, e infine acqua quanta ne ha voluta, finché ne è rimasto impregnato e il tronco è risultato ben fermo. Guardandolo alla fine nell'insieme, caduta a parte, forse di un travaso aveva bisogno a prescindere. E se non fosse caduto? Avrei di certo rimandato a tempi migliori, quando c'era tempo tempo di fare tutte le cose che invece, costretta ho risolto in un'ora, tutto compreso.
Quante analogie coi "grandi accadimenti" della vita, e quante volte l'apparente ripiego o accomodamento si rivela una condizione migliore, quasi necessaria per continuare l'esistenza.
Per il mio bonsai oggi ne è cominciata una tutta nuova, potrà mettere ancora altre foglie, diramare le radici che al sicuro in un vaso più grande e con più terriccio, lo tratterranno meglio senza fargli perdere l'equilibrio.
Da un rovinoso trauma un deciso cambiamento in meglio.
Come il forte calo delle temperature nel primo pomeriggio. Il vento è diventato turbine e poi tromba d'aria, in pochi minuti si è fatto buio e poi solo polvere e ancora acqua. Un temporale, l'odore acre della terra calda bagnata e delle fronde grondanti... un paio di lampi e qualche tuono. Un'ora ed era tutto finito, mentre nel cielo ancora grigio si aprivano qua e là piccoli squarci d'azzurro e un solo raggio di sole riusciva con prepotenza a farsi strada. Stasera erano 18° appena, finalmente gran respiro per Noi che tanto abbiamo invocato una temperatura più umana.
Eppure quei brevi momenti di buio c'hanno impressionato non poco, avremo pensato a calamità, ad un disastro generale e una difficile ripresa, e invece era un'"azione di forza" per un brusco cambiamento che c'avrebbe fatto bene, riportando il giusto equilibrio in questa estate dagli esasperati estremi.
Avvenga quel che deve e mai si aspetta, non si cade per restare a terra, non ci si abbatte per non risollevarsi più.

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