venerdì 8 settembre 2017

L'ALTRA PROSPETTIVA




Dopo un mese e col declinare dolce della stagione siamo tornati ai Nostri mercoledì. Ripresa decisa in un luogo più volte visitato, verso colori e profumi diversi, avvisaglie del tempo che verrà. Sant'Agata di Puglia... per ricominciare, e direttamente al Castello, sull'altura da cui si domina il panorama. Giornata giusta l'odierna, dall'intensa luminosità, sarebbero venute fuori delle foto stupende.
Sapevamo che avremmo trovato chiuso ai visitatori, per cui grande è stata la sorpresa nel vederci smentiti. Erano in corso infatti, dei lavori di riassetto e riordino per un convegno che si terrà nel prossimo fine settimana... "Il Presepio. Simbolo di fratellanza". Quindi c'erano alcuni operai al lavoro che benevolmente hanno chiuso un occhio, consentendoci una visita esclusiva e in assoluta solitudine.
Noi soli nell'ampio cortile a semicerchio su cui affacciano i locali della cucina della servitù, la cantina, la scuderia, la piccola chiesa privata, e il grande forno con annesso camino e pollaio. Poi su per le scale nelle stanze dalle pareti e dai soffitti affrescati, purtroppo non tutti in buono stato, qualche mobile antico, un vecchio pianoforte "sdentato". Poche cose comunque sufficienti a coinvolgere e far respirare l'aria di un tempo che fu, avulsa dall'inevitabile odore di muffa.
Come cambia la prospettiva di ogni cosa se la Mente diversifica l'atteggiamento. Gli occhi notano altro, le orecchie percepiscono il minimo ronzio e persino il calpestio sulle foglie, un odore sgradevole diventa profumo di antico.
E la parola "antico" mi suggerisce di fare almeno cenno all'imponente struttura che svetta sulla stessa altura, quasi a fianco del castello. Si tratta di una casa di riposo per anziani, "Casa del Sacro Cuore di Gesù", inizialmente l'avevamo presa per un convento, e probabilmente un tempo lo sarà stato, poi una persona del posto ci ha fornito informazioni ed anche indicazioni giuste per arrivarci. Ha raccontato pure una Sua storia personale, significativa e su cui ci sarebbe molto da riflettere, la proporrò in un secondo momento per non allontanarmi dalla conclusione del tema centrale.
Quando siamo arrivati alla Casa del Sacro Cuore di Gesù, la brezza che leniva l'azione ancora pungente dei raggi di un sole ormai non più capace di essere a picco, il silenzio avvolgente, la grande pace nell'ammirare dall'alto il dolce pendio, tutto questo ha reso confortante persino il pensiero di essere giunti all'autunno della Nostra vita. Tanta strada dietro, percorsa in fretta e con affanno, e poi davanti quel che resta ma in modo lento e pacato, apprezzando i colori e i sapori del tempo che sarà.

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