sabato 30 dicembre 2017

TORMENTONE NATALIZIO


Quest'anno abbiamo cominciato con largo anticipo, puntualmente è arrivata a dar noia la tradizionale "bega natalizia", privilegio per pochi eletti, non per Tutti ché solo qualcuno capirebbe, da "sbrigarcela" tra Noi, ché è meglio.
Bene, di tale "beneficio" vorrei poter godere almeno ad anni alterni, in modo da ricaricarmi e fronteggiare le situazioni quando si presentano e non come vengono presentate.
Non so davvero se tale scelta che ricade ogni volta su di me, può essere grande prova di stima da parte della Vita o Chi per essa. Comunque l'affronto e la vivo, me ne carico il fardello e vado avanti, perché devo riconoscere che col tempo grande è diventata la capacità di adattamento e di ricavare risorse da ogni nuova esperienza.
Quand' so' i fest... pare che 'u diavol c'mett' la coda!
Così esclamava mia nonna alla fine di qualche questione più o meno silente che ogni anno si presentava, puntuale a Natale, come l'albero e il presepe... come il panettone. Come da tradizione.
Qualche accenno, mezza frase infelice, il malcapitato di turno... il tutto al centro di discorsi che non portano a nulla.
Ma dico... non c'era altro momento? Dopo che s'era tanto detto di tranquillità, amore a tutto tondo e comprensione... non c'era proprio niente da fare. Tutto quello che si era accumulato dentro andava detto subito, altrimenti avrebbe perso d'efficacia, e se poi era Natale... peccato... mi dispiace tanto... ma sai com'è il discorso è venuto fuori da solo...
Mi sono chiesta tante volte perché succedesse sempre in questo periodo di festa.
Probabilmente perché in prossimità della fine dell'anno si è più vittime della malinconia... si fanno bilanci... s'affacciano i brutti ricordi recenti... le tensioni accumulate non reggono e "sbottano", proprio come petardi a Capodanno.
Certo che l'Essere Umano a volte si comporta strano...
E' animale sociale, cerca la compagnia dei suoi simili... quando poi il sangue è lo stesso non deve neanche prendersi la briga di questa impresa... eppure ad un certo punto non ne può più, e poiché sale tutto a galla di certo non può prendersi una pausa, e stare a guardare che passi. E la responsabilità? E' sempre di Chi ha incominciato, sia pur casualmente.
Ma ciò che a volte lascia un po' sgomenti... a parte l'occasione alquanto inopportuna... è il dover constatare che non ci si guarda mai indietro e nemmeno intorno, e c'è quasi il rifiuto ad imparare quanto sia inutile e persino dannoso far di un sassolino una montagna, e poi sentirne il peso per aver posto dei paletti alla comunicazione.

Nessun commento:

Posta un commento