domenica 7 gennaio 2018

IL "BRODO" DELL'EPIFANIA


Metafora a metà dell'ultimo giorno delle feste che in un colpo solo le archivia insieme completamente, portandone via le uggie, i conflitti e i rancori. Quest'anno per me c'è stato tutto, compreso il brodo, reale e bello caldo e al mio solito, leggero per smaltire qualche stravizio, e poiché festa era ancora, però ho dovuto cedere al compromesso e c'ho aggiunto i tortellini per far contenti marito e figlio, e in parte pure me.
Un brodo vegetale preparato con molte verdure, scelte e compatibili, ché altrimenti sarebbe un minestrone, quindi tutt'altra cosa. Sedano, carota e zucchino... una patata, prezzemolo e finocchio... qualche pomodoro, cipolla ed aglio... e da non scordare la scorza avanzata dell'ultimo pezzo di parmigiano. E poi la sobbollitura a fuoco medio, mentre il misto di profumi invade la cucina e discretamente si infiltra negli ambienti vicini.
Preparare e seguire il brodo fin sulla tavola è cosa che mi rilassa molto e mi riporta indietro a tempi lontani, quando ero bambina e ai più recenti della malattia, ché per nutrirmi a dovere m'inventai la "strategia" di farmi piccola per coccolarmi un po'... Io, mamma di me stessa.
Va be', ricordi in un certo senso "studiati" per riconciliarmi, e chiudere entrambi gli occhi su tutto il resto, sennò non torna, pure questo giorno, l'ultimo delle feste.
Da domani è un nuovo inizio, voglio vederla così... perché mi sento ancora un po' così così. E mi si perdoni questi "eccessi" che di licenza letteraria non hanno niente, ma servono a realizzare e rendere i pensieri che portano una vena malinconica, in modo più leggero.
Pur consapevoli eravamo partiti in piena e bene augurante allegria, la Vita si sa com'è, a volte non collabora, e allora parte ne abbiamo persa per strada. Adesso sarebbe da tirare le somme e fare una sorta di bilancio. Meglio di no. Lasciamo un alone di serenità a quest'ultima festa che scivola via, regaliamole un sogno o di certo un ricordo, bello e preciso. Quello che ci è rimasto dentro dal tempo che fu e sicuramente mai più ci abbandonerà.
Tornare al magico momento dell'infanzia è come cercare e trovare rifugio, porto sicuro... sentirsi cullati da nenia che non tradisce.
Un sollievo per l'animo quando il corpo si ribella.

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