giovedì 8 marzo 2018

DOLCE ABBANDONO


Dolce abbandono al primo tepore che sa di primavera. Dolce abbandono all'armonia graduale nei contrasti tra nuvole e cielo. Dolce abbandono alla melodia dell'acqua zampillante in una fontana. Dolce abbandono alla tranquillità del mare.
Emozione regina, piacevole e prevaricante di questo Nostro Mercoledì, trascorso a Barletta, città d'arte e storia.
C'eravamo già stati la scorsa estate, in una delle giornate più calde a 43°, e personalmente non mi era andata molto bene, colpo di calore e sfinimento. E poiché ad entrambi non era rimasto un bel ricordo neppure di tutto quanto visto a metà per il gran caldo, abbiamo voluto ripetere l'esperienza.
Temperatura questa volta gradevole, con il sole che faceva capolino tra nuvole grigio perla ed altre rosa tenue, nessuna minaccia di pioggia. Finalmente.
Prima tappa, alla "Fortezza Bastionata", risalente al XVI secolo, comunemente chiamata "Castello" perché in origine su metà della stessa area era presente un castello medievale. Oggi, sede di un importante museo civico e di una biblioteca, conserva ancora tutto l'antico fascino di un'epoca. Il cortile, le scalinate, l'ampia terrazza da cui è possibile ammirare l'intera città facendo solo un mezzo giro su se stessi, conquistano il visitatore che se per qualche minuto chiudesse gli occhi potrebbe fare un viaggio nel tempo, tornando tra dame e cavalieri, al tocco degli zoccoli dei cavalli sulle chianghe.
Tutto molto suggestivo.
Nelle sale adibite a museo, dipinti alle pareti, mobili antichi e teche con oggetti d'epoca di uso quotidiano. Anche questo altrettanto interessante.
Seconda tappa, alla cantina della famosa disfida. Abiti, armi ed armature in esposizione. Vasellame e suppellettili che riproducono verosimilmente la scena di quel giorno.
Infine... al Palazzo Marra, chiamato "Casa De Nittis", perché ospita l'intera pinacoteca dell'artista barlettano, noto per essere stato vicino alla corrente verista e all'Impressionismo.
Per concludere, una giornata all'insegna di arte e storia, ma anche natura con le prime gemme, i fiori di campo, il mare calmo e cinerino, l'azzurro del cielo che ormai vuole imporsi.
Il "tutto" perfetto da... dolce abbandono.
Ah, dimenticavo. "Dolce abbandono" è anche il titolo di un dipinto visto al museo. Una donna che ad occhi chiusi, languida sorride, sogna e forse spera.

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